Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Flotta d’Amico, arriva “Medi Amalfi”

GENOVA – d’Amico Dry, società specializzata nel trasporto di carico secco del Gruppo d’Amico, ha completato l’acquisto di una nave – che sarà ribattezzata Medi Amalfi – ad un prezzo vantaggioso. Si tratta di una Post-Panamax da 88.000 dwt costruita nel 2017 presso i cantieri giapponesi di Oshima e gemella del Medi Serapo e Medi Ginevra (del 2018), già di proprietà di d’Amico.

Recentemente, il gruppo ha anche concretizzato la vendita della M/V Cielo di Virgin Gorda, Handysize da 39.000 dwt del 2015, costruita nei cantieri cinesi di Yangfan. La vendita della M/V Virgin Gorda è in linea con il momento particolarmente favorevole in termini di prezzo per questo segmento.

La cessione di questa nave rientra inoltre nella strategia del Gruppo d’Amico di consolidarsi ancora di più nel segmento Post-Panamax con unaflotta di navi flessibili e versatili, sia dal punto di vista commerciale che operativo.

Cesare d’Amico, ceo della Dry Cargo Business Unit, ha dichiarato: “La Medi Amalfi, nave gemella della Medi Serapo e Medi Ginevra, è di costruzione giapponese, i cui cantieri sono sempre stati all’avanguardia dal punto di vista tecnologico e ingegneristico, e dove d’Amico ha fatto costruire gran parte delle sue navi di ultima generazione. Un’operazione che conferma ulteriormente la nostra posizione di leadership tra le flotte più giovani e innovative nel panorama globale e l’impegno nel ricercare un livello ancora più elevato di sicurezza, attenzione all’ambiente e performance. Il 2021 è stato un anno molto positivo per il mercato del Dry Bulk che ci permette di affrontare il 2022 con grande ottimismo, pronti a poter cogliere nuove opportunità. Crediamo molto nel design delle Post-Panamax e negli ultimi anni anche i nostri principali noleggiatori ne hanno apprezzato la maggiore capacità di carico e le eccezionali caratteristiche di pescaggio. Ci aspettiamo che in futuro questo design diventi quello maggiormente prevalente. Inoltre, negli ultimi anni, i pochi ordini di nuove navi Dry Bulk, ci hanno mostrato la preferenza di diversi gli armatori per le Post-Panamax rispetto alle Kamsarmax ed anche noi siamo di questo avviso.”

La Medi Amalfi è dotata di motorizzazione completamente elettronica, di ultima generazione e provvista di controllo automatico per l’ottimizzazione del consumo. La versatilità delle Post-Panamax, in termini di dimensioni e capacità di carico, consente infatti una pluralità di utilizzi sia nella varietà di merci trasportate sia nelle tipologie di rotte servite. Questa peculiarità, unita alle straordinarie caratteristiche costruttive, consentirà alla società d’Amico Dry, che gestirà la nave per il trasporto di materie prime, principalmente grano e minerali, di aumentarne la redditività e l’appetibilità sul mercato delle rotte internazionali.

Attualmente, d’Amico Dry opera una flotta di circa 50 navi, principalmente nei segmenti Post-Panamax/Kamsarmax, Supramax e Handy, di cui 20 di proprietà con un’età media di 4 anni e tutte “Eco-type”. 

Pubblicato il
2 Febbraio 2022

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio