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L’Italia da il via libera ai militari anti-pirati

Potranno essere imbarcati sulle navi mercantili che transitano in zone di mare soggette ad attacchi – Adesso si attendono i decreti attuativi

ROMA – Si potrebbe quasi dire, parafrasando un vecchio motto d’ironia marinaresca: avanti adagio, quasi indietro. Mentre si moltiplicano gli episodi di pirateria non solo nel corno d’Africa ma anche lungo le coste del golfo di Guinea, il parlamento italiano se la sta prendendo comoda con le misure da tempo sollecitate, in particolare per l’imbarco di scorte armate sulle nostre navi che transitano nelle aree marine a rischio.

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Comunque, si va avanti. E Confitarma accoglie con grande soddisfazione – dice una nota del suo presidente Paolo d’Amico – la notizia dell’approvazione da parte della Camera della conversione del Decreto Legge 12 luglio 2011, n. 107 che prevede tra l’altro misure di contrasto alla pirateria marittima.

“Il nostro ringraziamento – afferma ancora il presidente d’Amico – va al ministro La Russa e a tutte le forze politiche che insieme hanno compreso l’esigenza e l’urgenza di dotare anche le navi italiane di una difesa attiva contro i pirati in aree molto rischiose per la navigazione. L’auspicio ora, è che il quadro di riferimento normativo, che necessita di decreti interministeriali per rendere operativa la legge, possa essere definito in tempi brevissimi”.

E su questi tempi brevissimi ci sono dubbi, visti quelli lunghi che sono stati necessari per arrivare agli attuali decreti. Sul piano dell’operatività, l’apparato militare invece si è dichiarato da tempo pronto. Ci sarebbe la priorità d’imbarco per i fucilieri del San Marco, l’equivalente italiano dei “marines” Usa, appositamente addestrati per l’antiguerriglia e per rintuzzare gli assalti alle navi. In alternativa gli armatori potranno probabilmente rivolgersi anche ai “contractors” civili, specie di guardie giurate con apposite licenze.

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Pubblicato il
6 Agosto 2011
Ultima modifica
8 Agosto 2011 - ora: 09:44

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