Da Taranto un rilancio sul Maghreb
TARANTO – Nella “coda” delle ultime nomine per le presidenze delle Autorità Portuali, il ricorso al TAR dell’ammiraglio Olimbo contro la nomina del presidente dell’Authority di Taranto professor avvocato Sergio Prete rappresentava se non un ostacolo, almeno una preoccupazione. Preoccupazione caduta perché l’ammiraglio Olimbo ha ritirato il ricorso, accettando così in toto la legittimità della nomina.
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Taranto riparte dunque in pieno su programmi e progetti che potrebbero fare del grande porto – una volta vera e propria piazzaforte militare del sud – uno scalo di grande importanza strategica per la sua fortunata collocazione geografica. Porto straordinario, se vogliamo, anche in vista della tanto sospirata apertura di quel mercato comune del Mediterraneo che presto o tardi dovrà “cucire” con linee veloci e costanti il sud dell’Italia al nord dell’Africa. E che gli ultimi avvenimenti nel Maghreb hanno ritardato da un punto di vista commerciale, ma probabilmente potrebbero accelerare sul piano politico e della macro-economia non appena si saranno attenuate le tensioni post-rivoluzionarie.
In questa prospettiva, un’Autorità Portuale di Taranto che funzioni bene – com’è per unanime riconoscimento nelle capacità del nuovo presidente – diventa strumento fondamentale non solo per l’economia locale ma per l’intero quadro europeo. Nella speranza che le ultime promesse del governo di un rilancio degli investimenti in infrastrutture stradali, ferroviarie e portuali non rimangano lettera morta.
Spartacus
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