Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Automar ha la ferrovia

GIOIA TAURO – L’ultimo miglio della piena intermodalità del porto è compiuto. Anche il terminalista Automar Spa, che gestisce il trasbordo delle autovetture nello scalo calabrese, si è dotato di una propria asta ferroviaria, per permettere ai treni di giungere direttamente nell’area interna alla propria concessione.

Con l’ingresso del primo convoglio ferroviario, carico di furgoni, si è inaugurata la piena infrastrutturazione del porto, completamente collegato al mercato interno.  

Si tratta, infatti, di un’infrastruttura considerata indispensabile da Automar, che riceve via treno le autovetture, realizzate dal marchio Stellantis, che attraverso Gioia Tauro raggiungono il mercato internazionale.

Nonostante, infatti, la crisi del settore, che vede l’Azienza, partecipata al 40% da Grimaldi, lavorare in regime di cassa integrazione al 25%, non è venuta meno la sua ferma volontà di continuare ad investire nello scalo calabrese.

È stato un lavoro di squadra, portato avanti anche da RFI e dall’azienda Ventura, che hanno chiuso il cantiere in tempi record.

Allo stesso tempo, dotandosi di una propria infrastruttura ferroviaria, Automar ha così reso libera l’area, datale in uso da Medcenter Terminal Container che ora potrà agevolmente riutilizzarla e procedere alla sua manutenzione.

Per il porto di Gioia Tauro si tratta di un percorso importante di sviluppo verso la sua piena intermodalità, che vedrà giungere un programmato numero di treni nel corso delle prossime settimane.

Ma per chiudere il cerchio della fattiva collaborazione tra pubblico e privato, e al fine di garantire un’ulteriore efficienza delle operazioni ferroviarie dello scalo portuale, il presidente dell’Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, Andrea Agostinelli, lancia l’invito a RFI affinché possa completare celermente i lavori di elettrificazione e manutenzione del raccordo ferroviario di San Ferdinando, che collega lo scalo alla rete nazionale di Rosarno. 

Pubblicato il
7 Settembre 2022

Potrebbe interessarti

Avanti adagio, quasi indietro

Potremmo dire, parafrasando Guido Gozzano, che tra gli infiniti problemi che riguardano il nostro mondo attuale, tra guerre e genocidi, ci sono anche le “piccole cose di pessimo gusto”. Tra queste c’è l’incredibile vicenda...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio