Visita il sito web
Tempo per la lettura: < 1 minuto

Maersk e Safmarine fuori da Assagenti

Il duro comunicato della compagnia fa riferimento anche alla gestione finanziaria dell’associazione ora abbandonata – Il dettaglio dei contratti di lavoro

GENOVA – Lo strappo era nell’aria, preceduto da una lunga serie di trattative, peraltro senza esito. Così alla fine Maersk Line e Safmarine hanno tagliato il nodo e sono formalmente usciti dall’associazione Assagenti di Genova.

[hidepost]

Con una nota del dipartimento delle relazioni esterne di Maersk, si afferma che “tale decisione è stata raggiunta dopo una serie di incontri con i vertici di Assagenti, che tuttavia non hanno portato ad una composizione delle questioni sollevate da Maersk Line già dall’assemblea generale di Assagenti del maggio 2010, inerenti la gestione finanziaria dell’Associazione, i suoi rapporti con le altre associazioni di categoria quali Spediporto, il ruolo e la rappresentatività di Maersk Line e Safmarine nell’ambito della locale associazione”.

Come si vede, temi delicati che erano sul tappeto già da più di un anno e che non mancheranno di essere riproposti nell’ambito dell’intero cluster portuale genovese.

La nota conclude sottolineando che “Maersk Line e Safmarine confermano l’applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro per le agenzie marittime e la continuità del quadro attuale delle relazioni sindacali con le segreterie Fit-Cisl, Filt-Cgil e Uiltrasporti”.

Al momento le reazioni a Genova sembrano abbastanza caute: in particolare quelle del settore sindacale, che sta seguendo con apprensione gli sviluppi della crisi del cluster marittimo in generale e le iniziative di razionalizzazione dei servizi che tutte le grandi compagnie, Maersk compresa, stanno attuando per il prossimo futuro, compreso gli scambi di spazi a bordo tra compagnie stesse e la riduzione del personale a terra. L’uscita da Assagenti comunque – rilevano i sindacati genovesi – è dovuta ad altre problematiche che non dovrebbero quindi riguardare la tutela dei posti di lavoro.

[/hidepost]

Pubblicato il
23 Novembre 2011

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio