Ecco l’accordo mondiale salva-oceani
NEW YORK – Hanno rullato i tamburi 🥁🥁🪘🥁🥁 e suonato le buccine.
Perché dopo vent’anni e più di trattative, l’ONU ha raggiunto un accordo storico per la tutela dell’alto mare, ovvero degli oceani e di tutte le acque marine fuori dalle zone di interesse dei paesi rivieraschi.
Così come è stata proclamata, sembra una decisione storica: anche perché vi hanno aderito i più importanti paesi marittimi, compresa la Cina. Dovrebbero essere tutelate e concordate tutte le operazioni sulle acque superficiali ma anche sul fondo marino che possono creare situazioni di pericolo, di degrado ambientale ma anche di sfruttamento economico.
Lo storico trattato oceanico – si legge nel testo diramato dopo l’incontro decisivo – punta alla protezione degli habitat d’alto mare, l’area dell’oceano che si trova oltre le acque nazionali, il più grande habitat sulla Terra che ospita milioni di specie.
Attualmente poco più dell’1⃣% delle acque d’alto mare è protetto ma il nuovo trattato fornirà un percorso per istituire Aree Marine Protette (AMP) in queste acque.
Il trattato – continua la nota – è anche uno strumento chiave per raggiungere l’obiettivo dell’accordo di Kunming-Montreal (il quadro globale per la biodiversità per questo decennio raggiunto alla COP15 dello scorso dicembre, ndr) di arrivare ad almeno il 3⃣0⃣% di protezione degli oceani del mondo entro il 2030, il livello minimo di protezione necessario per garantire un oceano sano, avvertono gli scienziati.
L’Accordo – si legge ancora nella nota ufficiale – entrerà in vigore dopo la ratifica da parte di 60 Stati. Intanto, l’UE ha già manifestato il suo impegno a garantire che ciò avvenga rapidamente e, per aiutare i Paesi in via di sviluppo a prepararsi alla sua attuazione, stanzierà 40 milioni di euro nell’ambito di un Programma globale per gli oceani invitando i membri della High Ambition Coalition a fare lo stesso nei limiti delle loro capacità. (High Ambition Coalition è un gruppo informale di paesi all’interno della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici impegnati a portare avanti proposte progressiste sull’ambizione climatica).
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🗣 “Il successo ottenuto dalla Conferenza intergovernativa della BBNJ riafferma l’importanza e la rilevanza della cooperazione multilaterale e delle Nazioni Unite nello stabilire e sostenere un ordine internazionale basato su regole – afferma 👤 Mario Mattioli, presidente della Federazione del Mare – Si tratta di un evento storico perché dopo oltre un decennio di lavori preparatori e negoziati internazionali l’accordo sul Trattato delle Nazioni Unite per l’alto mare rappresenta un concreto passo avanti per la salvaguardia degli oceani e per preservare la vita marina e la biodiversità, risorse indispensabili per le generazioni presenti e future”.
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Fin qui la notizia.
Purtroppo, scendendo nei dettagli, si scopre che siamo poco più che alla dichiarazione di principio, perché la maggior parte dei dettagli operativi dicono ancora essere definiti. E richiederanno probabilmente altro tempo – forse tanto – per arrivare a concordarli tra i paesi aderenti.
Siamo in sostanza alle buone intenzioni. Che secondo i pessimisti, sono quelle di cui è lastricata la strada dell’inferno…
(A.F.)
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