Visita il sito web
Tempo per la lettura: < 1 minuto

Servizi portuali: più competitività (ma qualche ombra)

VENEZIA – Il Consiglio di Stato ha confermato il diritto dell’Autorità Portuale e Autorità Marittima di amministrare autonomamente i servizi tecnico nautici e l’operatività portuale. Ne hanno parlato tutte le agenzie specializzate, e ne hanno prontamente preso atto le varie Autorità Portuali.


[hidepost]

Con sentenza del 13 dicembre 2011 infatti, il Consiglio di Stato ha affidato l’organizzazione e la disciplina dei servizi tecnico nautici all’intesa fra l’Autorità Portuale e la Capitaneria di Porto – responsabile quest’ultima della sicurezza della navigazione – assegnando al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti una competenza da esercitare nella sola ipotesi di mancato raggiungimento dell’intesa stessa.

Da un punto di vista giuridico, il Consiglio di Stato ha ribadito che l’articolo 102 del codice della navigazione – ove è previsto che “le norme sulla disciplina del servizio di rimorchio in ciascun porto marittimo sono stabilite da regolamenti locali, approvati dal ministro dei Trasporti e della Navigazione” – è stato parzialmente abrogato dall’entrata in vigore dell’art. 14 della legge 84/94 che affida la determinazione delle norme sulla disciplina e l’organizzazione dei servizi di rimorchio in ciascun porto sede di Autorità Portuali all’intesa fra quest’ultime e la Capitaneria di Porto.

La sentenza del Consiglio di Stato, che conferma quanto già stabilito dalla sentenza del Tar del Veneto il 15 giugno 2010, consente quindi – secondo una nota dell’Autorità di Venezia – una migliore organizzazione dei servizi tecnico nautici nel porto di Venezia con l’obiettivo di aumentare la competitività dei operazioni portuali e quindi attrarre più traffico.

Per il momento non ci sono stati commenti da parte del Corpo delle Capitanerie, che sotto certi aspetti si vede diminuire, con la sentenza, il proprio diritto-dovere di decisione sui servizi tecnico-nautici ove non sia possibile raggiungere un accordo con l’Autorità Portuale locale. Ma forse è solo un’interpretazione malevola?

A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
4 Gennaio 2012

Potrebbe interessarti

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora