Liberi: calendario delle Capitanerie
E la Guardia Costiera riferisce di un anno di soccorsi ma anche di controlli sulla filiera della pesca – L’operazione “Octopus” in Toscana

Ilarione Dell'Anna
LIVORNO – C’è un calendario 2012 che il Corpo delle Capitanerie ha presentato in questi giorni in tutte le sedi anche periferiche, con un titolo significativo: “Liberi”. L’hanno spiegato: è il termine marinaresco che si usa per dire che sono stati mollati gli ormeggi; ma è anche la parola che indica la suprema aspirazione di tanti, compresi quei migranti dalle tribolate regioni del nord Africa che cercano disperatamente di arrivare in Italia sulle “carrette” troppo spesso tragiche. Il calendario riporta foto significative del loro calvario per mare, e dei tanti interventi delle motovedette per la salvaguardia della vita in mare. Un dettaglio: il ricavato della vendita sarà devoluto alla Caritas.
A livello nazionale, le Capitanerie hanno gestito anche un’altra operazione: scattata il 5 dicembre si è conclusa a fine mese, sotto il titolo di “Octopus”. Centinaia di marinai e graduati delle Capitanerie di porto hanno setacciato pescherie, ristoranti, mercati ittici e grossisti con l’obiettivo di verificare qualità del pesce, rispetto delle norme sanitarie e anche le varie certificazioni di origine.
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Secondo i dati forniti dal direttore marittimo della Toscana ammiraglio Ilarione Dell’Anna, nella sua regione sono stati verificati 467 “bersagli sensibili”, spingendosi fino alle pendici dell’Appennino, e ovviamente nelle grandi città, Firenze per prima. La sanzione più grave è toccata a Massa dove è stato sequestrato e chiuso un ristorante. In totale ci sono state sanzioni per 80 mila euro e sono stati sequestrati prodotti ittici per 1 tonnellata e 340 chili. Di questo totale, 854 chili di pesce sono risultati sotto la misura minima per la vendita e altri 308 chili non avevano origine certa (“non tracciabili” come prevede la legge). Sono stati sequestrati anche 1,5 chili di datteri di mare, proibitissimi perché la loro raccolta avviene distruggendo i fondali rocciosi, spesso anche con speciali martelli pneumatici.
I controlli peraltro sono stati continui: anche in mare. Nel corso dell’anno nell’ambito della pesca ce ne sono stati ben 9.800 con 24.500 miglia percorse dalle motovedette e 4,7 tonnellate di prodotto sequestrato. Le infrazioni contestate sono state 540, anche per la violazione delle aree proibite alla pesca. Nella sola Toscana sono state utilizzate 7 motovedette classe 800 “ognitempo”, due pattugliatori classe 2005, 17 unità costiere, alcune decide di gommoni. Nell’ambito delle attività istituzionali SAR ci sono stati anche più di 320 interventi, 250 salvataggi con 3500 miglia percorse e 41 trasporti di traumatizzati, L’ammiraglio Dell’Anna ha anche riferito che presto l’area nord dell’arcipelago toscano sarà “coperta” anche da un nuovo radar alla Gorgona e che per la prossima estate il parco delle secche della Meloria dovrebbe finalmente avere le delimitazioni di legge con le boe già acquistate dall’ente di gestione.
Infine, sono in atto le ricerche dei circa 220 fusti di catalizzatori (ossidi di cobalto) finiti in mare da una ro/ro di Grimaldi durante la straordinaria libecciata del 17 dicembre. Una prima ricognizione in area con velivoli e motovedette non ha dato risultati, anche perché la zona del sinistro non è stata indicata con esattezza (a bordo del ro/ro ci si è accorti in ritardo della sparizione dei fusti e dei relativi semirimorchi che li contenevano). Le ricerche continuano e impegnano anche la società armatrice.
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