Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Neri: via al pompaggio del fuel del “Concordia”

Sono in fase di sistemazione le flange speciali nella prima cisterna a prua del relitto – Le presenze dell’impresa e del raggruppamento Castalia

ISOLA DEL GIGLIO – E’ una delle più grandi operazioni di disinquinamento e di recupero di un maxi relitto mai fatte nel Mediterraneo: e da due giorni le imprese specializzate Smit Salvage e Neri recuperi Navali hanno cominciato ad operare a pieno ritmo sul relitto della “Costa Concordia” in ottemperanza al piano elaborato dai tecnici e autorizzato dalla Protezione Civile.


[hidepost]

Il piano è attualmente diviso in due fasi: il recupero del fuel (2200 tonnellate di olio pesante e 300 circa di gasolio) dalle 16 cisterne del relitto; e la messa in sicurezza dell’ambiente con una doppia cintura di panne galleggianti. Il pompaggio vero e proprio dalla prima cisterna (si comincerà con quella emersa più a prua) dovrebbe cominciare la prossima settimana, intanto si è proceduto a sistemare la “flangia” su cui andrà innestata la manichetta che, con il preventivo riscaldamento del fuel, dovrà estrarlo e riversarlo nella bettolina “Giglio” noleggiata dal gruppo D’Alesio (fino a ieri in bacino di carenaggio a Livorno per una verifica di dettaglio di tanche e impianti di bordo).

Come ha specificato Piero Neri, che mercoledì e giovedì era al Giglio per un’ispezione al pontone “Meloria” (che è la base operativa proprio sottobordo al relitto) l’operazione sarà lunga e difficile. Vi partecipano anche per la sua impresa, i rimorchiatori “Algerina” e “Tito V”, più mezzi minori. Per Castalia, che si sta confermando uno degli assi dell’intera operazione, sono presenti anche il grande supply “Tito”, il rimorchiatore “Tirreno” e tre unità minori dotate di skimmers.

Il gruppo Neri ha schierato sul posto i suoi migliori operativi. Il team è diretto da Corrado Neri e da Enrico Mucci, con il supporto del comandante Vero Campaccio e con l’intero equipaggio del “Meloria”, che ha al suo attivo anche altre clamorose operazioni come il recupero del tesoro del vapore partenopeo “Polluce” speronato nell’800 nel canale dell’Elba.

Un elemento di relativa tranquillità acquisito nelle ultime ore è la notizia che il relitto si sarebbe stabilizzato. Ma tutto, come sempre, ha margini di incertezza legati alle condizioni meteo.

[/hidepost]

Pubblicato il
28 Gennaio 2012

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio