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Tavolo sulla crisi dei traffici

Si terrà il 29 febbraio: e intanto l’Agelp chiede di poter operare anche nella Porto 2000

LIVORNO – La coperta è troppo corta, e ciascun settore del porto cerca di tirarla dalla sua parte. I traffici languono, malgrado certi ottimismi un po’ scaramantici: e i sindacati del settore, in un incontro con il presidente dell’Authority Giuliano Gallanti hanno chiesto che la vigilanza sul rispetto delle normative del lavoro sia aumentata e le sanzioni in caso di violazioni reiterate.

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E’ stato chiesto infine l’avviamento di lunga chiamata per i lavoratori dell’Agelp e possibilità per la Porto 2000 di avvalersi del personale ex art 17 per lo svolgimento delle proprie attività. Intanto si è deciso che il 29 ci sarà un tavolo ufficiale con l’Authority e i sindacati sulla crisi occupazionale delle banchine.

Particolarmente gravi, nel quadro generale dello scalo, sono, come noto, i problemi dell’Agenzia di lavoro temporaneo di Livorno che, ai sensi della legge 84/94, è deputata a fornire manodopera alle imprese autorizzate.

Le rappresentanze sindacali di Agelp, presenti alla riunione, hanno lamentato una drastica riduzione rispetto al 2010 del numero di turni svolti nello scalo labronico (1.500 in meno, stando ai dati ufficiali), e hanno chiesto all’Autorità Portuale di intervenire rafforzando le misure di controllo sulle imprese portuali ex art 18 e sanzionando pesantemente con gli strumenti previsti dalla legge (sospensione e revoca della concessione) le presunte irregolarità, o violazioni reiterate, che dovessero essere confermate durante gli accertamenti effettuati da parte degli ispettori.

La Port Authority – secondo una sua nota – ha accolto la richiesta dei sindacati di autorizzare lo strumento dell’avviamento di lungo periodo. Che è un modo come un altro per dare una boccata di ossigeno ai lavoratori del soggetto ex art. 17. Oggi, infatti, l’impresa che abbia bisogno di manodopera si serve di un lavoratore dell’Agelp per uno, al massimo due turni. Con l’avviamento di lunga chiamata, invece – dice l’Authority – la stessa impresa sarebbe autorizzata ad utilizzare quel lavoratore per un periodo più lungo, assicurandosi per un certo lasso di tempo la copertura di una specifica professionalità che per un motivo o per l’altro era venuta a mancare.

Adesso l’Autorità Portuale porterà in Commissione e in Comitato (entro la prima settimana di marzo) il provvedimento per l’adozione di questa sorta di “job on call” a lunga durata. Ma non è facile che la proposta passi: anche perché con il lavoro che diminuisce le stesse imprese hanno a volte difficoltà a mantenere la propria manodopera.

Ultimo tema trattato: la Porto 2000. Il sindacato ha chiesto di far sì che il contratto collettivo nazionale dei lavoratori in porto sia applicato anche ai dipendenti della società che a Livorno gestisce il traffico delle crociere; e che l’Agelp possa operare anche nella Porto 2000.

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Pubblicato il
22 Febbraio 2012

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