Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Tornano i treni Arenaways

Da marzo collegamenti con il nord Europa, poi tocca al sud Italia su due rotte

Giuseppe Arena

MILANO – Chi si rivede anzi, si rivedrà: Arenaways. Il treno giallo-arancio che nel 2009 aveva esordito con grandi speranze e servizi innovativi sulle linee dal Nord al centro-sud Italia, e che era fallito nel 2010 malgrado l’impegno del suo fondatore Giuseppe Arena, torna a correre sui binari. Diventato di proprietà della nuova società “Strade Ferrate Alta Italia”, dal 15 marzo riparte con i collegamenti tra il nord Italia e l’Austria (Alessandria e Trieste con Amburgo e Düsseldorf). Poi ci saranno corse notturne con l’Olanda e una diretta Torino-Berlino. In aprile, secondo il nuovo business plan, toccherà ai treni veloci Torino-Milano e dal 9 giugno partiranno i treni da Milano per il sud Italia: una tratta tutta tirrenica, che toccherà Genova, Pisa, Livorno, Roma e Napoli fino a Villa San Giovanni; e una seconda tratta adriatica, con soste a Piacenza, Bologna, Bari e Lecce.


[hidepost]

La filosofia di Giuseppe Arena rimane immutata: treni comodissimi, con classe unica ma servizi “on demand” differenziati, costi leggermente inferiori a quelli di Trenitalia e cabine per viaggi notturni con wc privato.

Questa volta Arena è in buona compagnia. Della nuova società (nella quale rimane con una quota intorno al 10%) fanno parte Cape Srl di Ezio Colliard e l’Ambrogio Trasporti che si occupa prevalentemente di Logistica. Ma la novità più significativa è che nella società è entrata anche l’austriaca Railway BW con un robusto 20%. A confermare che le ferrovie austriache, come già si è visto per il cargo da Trieste, sono all’offensiva su tutta Italia e intendono approfittare dei troppi “buchi” lasciati aperti da Trenitalia.

[/hidepost]

Pubblicato il
22 Febbraio 2012

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio