Visita il sito web
Tempo per la lettura: 3 minuti

Dogana plus a La Spezia

Vi sono concentrate anche Finanza, agenzie marittime e case di spedizioni – L’inaugurazione

LA SPEZIA – E’ stata inaugurata, presenti le autorità, la nuova sede dell’Agenzia delle Dogane, dove si concentrano da oggi tutte le principali funzioni doganali, Guardia di Finanza, spedizionieri e agenzie marittime. L’obiettivo della realizzazione della barriera doganale unificata, che si inserisce nel progetto di completamento dell’Hub ridisegnato da Salt, Anas ed AP, è quello di ottimizzare ed integrare le funzioni svolte nelle pratiche di import ed export delle merci in transito nel porto mercantile spezzino.

L’edificio è composto da tre fabbricati collegati tra loro mediante percorsi pedonali coperti e rispondente ai più avanzati standard qualitativi e criteri di sicurezza (Aree esterne 5.000 mq; 4 i piani; 3.500 i mq. utili; 52 il numero degli uffici; 200 il numero degli operatori).


[hidepost]

Il taglio del nastro è stato effettuato dal prefetto della Spezia, Giuseppe Forlani che ha espresso apprezzamento per il risultato raggiunto, sottolineando come il porto costituisca, per la sua complessità, un laboratorio di eccellenze per la collaborazione e l’integrazione tra tutti gli operatori economici e la Pubblica Amministrazione. Le buone pratiche che sono state sperimentate ed applicate in porto, in particolare nel settore della sicurezza del lavoro, della modernizzazione dei procedimenti amministrativi e il rispetto delle regole, favoriscono le condizioni di maggiore competitività del porto e, quindi, per lo sviluppo del territorio”.

Monsignor Moraglia, nuovo patriarca di Venezia, ha impartito la benedizione. Hanno parlato, oltre al prefetto, il presidente dell’Autorità Portuale della Spezia Lorenzo Forcieri, il direttore dell’Agenzia delle Dogane della Spezia, Elvio La Tassa. Presenti tra gli altri, anche il direttore centrale Tecnologie per l’Innovazione dell’Agenzia delle Dogane, Teresa Alvaro e il direttore regionale dottor Zucchini.

Sette milioni e mezzo di euro è stato l’investimento complessivo, quasi integralmente finanziato dal ministero LL.PP. attraverso ANAS. L’opera è stata realizzata in due anni, dal 2008 al 2010.

“Sono certo che questa nuova sede, che corrisponde ai più avanzati standard qualitativi e criteri di sicurezza – ha dichiarato il presidente dell’Autorità Portuale Lorenzo Forcieri – si trasformerà in un emblema dell’efficienza e dei servizi tecnologicamente avanzati. Ricordiamo che l’innovazione tecnologica, l’ottimizzazione degli spazi, l’informatizzazione di molti passaggi rendono il nostro porto uno dei più efficienti d’Europa. Un risultato che deriva dallo sforzo sinergico degli operatori portuali e dei terminalisti, ma anche alla comunanza di intenti esistente tra operatori, Autorità Portuale e comunità locale. Spero che anche coloro che nel passato hanno manifestato forte opposizione al trasferimento degli uffici si siano ricreduti, perché credo che questo immobile rappresenti veramente un salto di qualità, sia per gli addetti ai lavori, sia per gli utenti, sia per tutti i cittadini. Grazie all’innovazione tecnologica, all’ottimizzazione degli spazi, all’informatizzazione di molti passaggi, il nostro porto è oggi uno dei più efficienti d’Europa. Merito principalmente dei terminalisti che oggi sono al nostro fianco per cercare di andare avanti su questa strada, ma anche alla comunanza d’intenti esistente tra operatori, Autorità Portuale e comunità locale”.

Il porto della Spezia vuole crescere, e lo farà nel rispetto di quanto previsto dal PRP. Stiamo investendo anche nelle infrastrutture materiali, perché vogliamo che il porto della Spezia possa essere all’altezza delle sfide che lo attendono, bonifiche, dragaggi, banchinamenti, fascia di rispetto, unificazione dei varchi e razionalizzazione della viabilità, implementazione della security sono le linee su cui si sta svolgendo l’azione dell’Autorità Portuale. Dobbiamo crescere perché nel mondo i nostri competitors, porti del nord Europa in testa, stanno investendo fortemente per accrescere la loro già elevata capacità. Lo dobbiamo fare per dare una mano al nostro paese e alla nostra città a riprendere la strada della crescita e dello sviluppo. Lo dobbiamo fare per creare nuovo lavoro, soprattutto nella nostra città dove ce n’è assolutamente bisogno, soprattutto per i nostri giovani.

“Mediante la realizzazione del nuovo edificio delle Dogane, dotato di maggiori confort e tecnologia, e delle semplificazioni delle procedure di sdoganamento si cercherà di replicare o addirittura migliorare i risultati ottenuti nel corso del 2011, in relazione ai traffici portuali, alla prevenzione e contrasto dell’ evasione tributaria e degli illeciti extratributari ed ai servizi all’ utenza”, ha detto Elvio La Tassa.

[/hidepost]

Pubblicato il
7 Marzo 2012

Potrebbe interessarti

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora