Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Cassazione torna a proteggere la nautica

Tutto da rifare sulle concessioni demanlali relative sia alle spiagge che agli approdi turistici. Le Sezioni Unite Civili della Corte di Cassazione sono tornate a pronunciarsi sul tema delle concessioni demaniali questa volta entrando nel merito di quanto precedentemente deciso dal Consiglio di Stato e accogliendo il ricorso presentato da Confindustria Nautica, la sua associata Assomarinas, e Assonat.

Dopo l’Adunanza Plenaria n. 18 del 2021, che aveva individuato nuovi criteri normativi sulle concessioni demaniali-riferisce Confindustria Nautica – successivamente, il Consiglio di Stato, sez. V, con la sentenza n. 4072/2022 depositata il 23/05/2022, aveva applicato nel merito i suddetti principi dichiarando contestualmente inammissibile l’intervento, tra gli altri, di Confindustria Nautica.

Proprio questa sentenza di merito è stata oggetto del ricorso presentato dalle associazioni della nautica, contestando il diniego della giurisdizione, per avere ritenuto inammissibili i loro interventi; l’eccesso di potere (riferibile sia alla sentenza impugnata, sia a quella dell’Adunanza Plenaria per avere travalicato i limiti esterni della giurisdizione amministrativa e invaso la sfera sia del potere legislativo, sia di quello amministrativo.

In particolare, entrambe le pronunce secondo Confindustria Nautica e Assonat si sono spinte oltre, “usurpando le attribuzioni dei poteri legislativo ed esecutivo nella valutazione della «scarsità delle risorsa naturale» – che è il requisito necessario all’applicazione della direttiva Bolkestein – sia introducendo una «norma di diritto transitorio» con la previsione di termini diversi da quelli previsti dalla normativa nazionale, nonché di un termine per l’indizione delle gare, formulando, infine, anche i principi ad esse applicabili.”

La Cassazione, in accoglimento del primo motivo di Confindustria Nautica e Assonat, nel quale è ritenuto assorbito anche il secondo motivo del ricorso, ha cassato la sentenza 4072/2022 depositata il 23/05/2022 e l’ha rinviata al Consiglio di Stato.

“Si tratta di una seconda vittoria, ancora più rilevante di quella ottenuta dalle associazioni balneari del dicembre scorso, poiché in questo caso abbiamo impugnato la sentenza di merito che aveva dato applicazione ai criteri che fin da subito abbiamo ritenuto erronei e fuorvianti”, commenta il presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi. “L’ulteriore censura rispetto alle decisioni del Consiglio di Stato deve far riflettere la politica cui, in particolare per la nautica da diporto, chiediamo di riconoscere quanto stabilito dalla stessa Direttiva Bolkestein e cioè la non applicabilità alla portualità turistica”.

Pubblicato il
13 Gennaio 2024

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio