Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

D’Alesio entra nei carichi secchi trasformando due ordini a Hyundai

Alle petroliere saranno affiancate nuove unità – Una decisione per differenziare il business ma anche per cogliere il momento dei ridotti costi delle costruzioni navali

SEOUL – La conferma l’ha data il cantiere coreano Hyundai: il gruppo D’Alesio, storicamente specializzato in carichi liquidi (petroliere e gasiere) si appresta a differenziare ed ordina allo stesso cantiere unità da carico secco da 50 mila tonnellate.

“Le nostre tradizioni non si toccano – dice Nello D’Alesio che con il fratello Nino e con figli e nipoti gestisce la compagnia fondata dal padre Gaetano – ma è importante seguire anche le leggi di mercato, e insieme le opportunità. Avevamo ordinato ai cantieri coreani quattro petroliere da 50 mila, la prima delle quali ci sarà consegnata all’inizio dell’estate e la seconda entro la fine dell’anno. Grazie a un insieme di fattori economici che sono intervenuti negli ultimi tempi, e in particolare alla diminuzione del costo delle navi, abbiamo concordato con il cantiere e con le banche la trasformazione dell’ordine delle due ulteriori petroliere. Allo stesso prezzo pattuito avremo grossomodo tre navi invece di due, entrando dunque anche nel business del carico secco”.

La … rivoluzione epocale di D’Alesio è peraltro molto prudente ed altrettanto flessibile. “E’ un mercato, quello dei carichi secchi che conosciamo solo dall’esterno, ma riteniamo che possa offrire delle opportunità. In ogni caso trovarci delle navi nuove pagate a un prezzo molto conveniente è pur sempre un investimento – dice filosoficamente Nello D’Alesio – e alla peggio si possono sempre rimettere sul mercato”.

Intanto la compagnia armatrice livornese si prepara ad accogliere la prima delle due 50 mila tonnellate in arrivo nei prossimi mesi. Sembra che la nave sia già stata noleggiata, e con noli che come in tutto il Mediterraneo sono in crescita. I problemi semmai sono legati alle sempre più complesse (e costose) normative sulla safety e sulla preparazione degli equipaggi, che vanno ad incidere nettamente sui costi di esercizio delle navi.

Pubblicato il
3 Aprile 2010

Potrebbe interessarti

“Non solo editore”

È stato, per chi l’ha conosciuto, un maestro di vita: appassionato del mare, del bello scrivere e anche delle gioie che possono venirne. Uomo di cultura, mai ostentata ma semmai offerta con un filo di...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Nautica e navigatori al Salone di Genova

Passata la festa, diceva un vecchio proverbio un po’ blasfemo, gabbato lo Santo. Passato il Salone Nautico di Genova, appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati, sono state tirate le somme: ufficialmente, la nautica italiana...

Editoriale
- ANTONIO FULVI
Leggi ancora

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio