Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Tarragona in gran crescita

Sedicimila metri quadri in più e altre gru – I progetti in fase concreta del terminalista globale

TARRAGONA – Mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata. Non è piacevole rifarsi a Tito Livio (“Le Storie”) ma sembra che nei secoli poco o niente sia cambiato. Mentre a Roma si cincischia sulle infrastrutture portuali italiane, a Tarragona (che all’antica Sagunto non è poi lontanissima) è stato completato recentemente l’aumento di 8 mila metri quadri del terminal containers di DP World e a luglio saranno 16 mila i metri quadri per il terminal equipaggiato con gru a cavaliere su gomma. Esulta Oscar Rodriguez, general manager di DP World Tarragona: “Questi miglioramenti rappresentano un significativo passo avanti per il terminal e dimostrano il nostro impegno per la qualità e l’eccellenza del servizio ai nostri clienti”.

Come noto su Tarragona c’è l’interesse ormai da almeno un paio d’anni della Zim, che considera il porto spagnolo una valida alternativa del prossimo futuro a scali anche italiani del Mediterraneo Occidentale. Certo, c’è ancora molto da fare: ma DP World è una realtà globale talmente forte che le sue previsioni per Tarragona non sembrano aver subito contraccolpi particolari dalla crisi mondiale.

DP World è tra i principali terminalisti al mondo con 49 terminal e 12 nuovi progetti di sviluppo che interessano 31 paesi. Una équipe estremamente professionalizzata di quasi 30 mila persone è addetta ai servizi; e il terminalista si fa un punto d’onore di sviluppare miglioramenti e interventi sui terminal in piena collaborazione con i clienti, tenendo di conto prima di tutto le loro esigenze. Il terminal “modello” del sistema DP World è Jebel Ali a Dubai che è stato votato unanimamente da 15 anni a questa parte il miglior porto marittimo nel Middle East.

Nel 2009, anno della crisi mondiale, DP World ha movimentato complessivamente 43,4 milioni di Teu tra Asia ed America ed ha progetti di ulteriore espansione in mercati emergenti come India, Cina e Medio Oriente, puntando a un obiettivo – non stratosferico per il suo management – di 95 milioni di Teu entro i prossimi dieci anni.

Pubblicato il
26 Giugno 2010
Ultima modifica
1 Luglio 2010 - ora: 17:37

Potrebbe interessarti

Avanti adagio, quasi indietro

Potremmo dire, parafrasando Guido Gozzano, che tra gli infiniti problemi che riguardano il nostro mondo attuale, tra guerre e genocidi, ci sono anche le “piccole cose di pessimo gusto”. Tra queste c’è l’incredibile vicenda...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio