Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Meglio di nulla (dicono a Livorno) anche marito vecchio…

LIVORNO – Di sicuro la nascita di Sealiv conferma una cosa: che anche senza Italo Piccini, la Cilp non s’arrende. E prosegue sulla strada che Piccini Sr. si era inventata, quella di diventare anche imprenditori, mentre in tutta Italia (e segnatamente a Genova) i portuali si ostinavano a barricarsi nella “riserva”.

[hidepost]

Detto questo, l’aver fatto società con i tre maggiori clienti nel settore dello sbarco delle auto, può apparire un affare nemmeno tanto brillante, perché costringe la Cilp a dividere il bottino del “ciclo terminal”, pur mantenendo gli altri cicli (compreso quello “nave”) e la garanzia di usare i portuali. Un contentino, quello del “ciclo nave”, che di fatto vale assai meno di quanto è stato detto in conferenza lunedì ai soci. Ma come dicono a Livorno con un vecchio proverbio destinato alle zitelle, “meglio di nulla, marito vecchio”. Ovvero, prima di perdere tutto bisogna accontentarsi.

La scommessa comunque è difficile, e non tanto per la concorrenza aperta dall’importatore Elia con Wintermar (in Sintermar) quanto perché tutti gli analisti sono concordi nel ritenere che il mercato italiano dell’auto rimarrà fiacco a lungo, e ipotizzare – come è stato detto – 600 mila auto allo sbarco in Livorno entro 5 anni sembra quasi follìa. Ma sia Mercurio che Kolliker (Autotrade) contano sull’esplosione dell’import di auto low-cost da India e Cina, con conseguente erosione delle quote – già in netta caduta – della Fiat italiana, che invece punta ormai alla sua cittadinanza Usa. Insomma, un mercato destinato a cambiare radicalmente, con scenari non tutti prevedibili. E visto che le auto in import saranno sempre più di quelle prodotte in Italia, Sealiv punta giustamente a metterci il cappello sopra, offrendo servizi (anche integrativi al puro sbarco e distribuzione) che lascino qualche margine in più di quelli attualmente risicati.

Il pericolo? Lo stesso che la storia ha insegnato a Livorno con i containers: e cioè che un traffico scoperto (o “inventato”) sulle banchine livornesi alla fine si parcellizzi in tanti altri scali, a costi ancora più bassi, com’è appunto successo con gli scatoloni. Dunque la vera sfida di Sealiv non sarà tanto nei quantitativi, ma specialmente nell’economia delle operazioni e nella loro concorrenzialità.

Altrimenti, Livorno rimarrà in breve zitella, senza più nemmeno marito vecchio…

[/hidepost]

Pubblicato il
7 Agosto 2010
Ultima modifica
24 Settembre 2010 - ora: 09:33

Potrebbe interessarti

Rigassificatori e logica

Prendiamola larga per un attimo: da Eraclito a Zenone, fino ad Aristotele, la logica è quella dottrina che chiarisce i meccanismi consequenziali. Se mi avete seguito nello sproloquio, converrete con me che il recente...

Leggi ancora

Quando il saggio saggia

Ci sono a volte, nel comportamento delle persone, scelte difficili da fare: ma una volta fatte, non è difficile spiegarle. È il caso, per la nostra realtà livornese, delle dimissioni del maritime consultant Angelo...

Leggi ancora

Avanti adagio, quasi indietro

Potremmo dire, parafrasando Guido Gozzano, che tra gli infiniti problemi che riguardano il nostro mondo attuale, tra guerre e genocidi, ci sono anche le “piccole cose di pessimo gusto”. Tra queste c’è l’incredibile vicenda...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio