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Partita aperta sul TDT

Gli eventuali partner sostitutivi a fianco dei portuali sono ancora in fase di definizione – E avanza l’ipotesi di un ricorso alle banche con l’appoggio della Lega

Enzo Raugei

LIVORNO – Niente di scontato – è almeno questa la versione ufficiale di entrambe le parti – nel divorzio che si sta consumando tra Compagnia portuali e Contship Italia sul Terminal Darsena Toscana. L’impegno di entrambi i partner è di non creare difficoltà di lavoro sulla banchina e di operare con i clienti come se non ci fossero problemi interni. In questi giorni poi l’amministratore delegato (quota Contship) Leonardo Martini è in ferie e il presidente della Cilp Enzo Raugei è in Olanda. A far che? Glielo abbiamo chiesto alla partenza e lui ridendo ci ha risposto, testualmente: “ Sono in vacanza. E poi, chissà che non ci scappi un nuovo partner per il Tdt?”

Può essere una battuta, ma l’Olanda è vicina alla Danimarca, sede di Maersk, come è vicina alla Germania ed – attraversando la Manica – anche alla Gran Bretagna, dove molti grandi armatori hanno importanti uffici per l’Europa. Insomma, l’impressione è che la partita sia ancora aperta e che le voci che davano per scontato l’ingresso di Forsea del gruppo di Luigi Negri siano per il momento più che altro speranze.

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Lo stesso Negri, parlando nei giorni scorsi sulla stampa genovese, ha teso a minimizzare, sostenendo che al momento non ci sono accordi con Cilp sul Tdt ma solo contatti, “nemmeno trattative”.

La rosa dei possibili sostituti di Contship Italia nel Tdt del resto è , almeno potenzialmente, abbastanza nutrita. Ma c’è anche un’altra alternativa, che lo stesso Raugei non ha escluso: far fronte all’esborso dei 20 milioni di euro che rappresentano la buonuscita di Contship attraverso il credito bancario e prendere così altro tempo per imbarcare un nuovo socio. Ma la Cilp riuscirebbe ad avere una iniezione di liquidità così consistente dalle banche? Tutti sanno che la sua esposizione è già alta, anzi altissima: ma a suo favore ci sono le partecipazioni in attività che rendono e assicurano buoni cespiti di entrata anche per il futuro. Insomma, secondo gli analisti finanziari, la Cilp ha tutt’altro che il cappio alla gola: ed avendo da tempo compiuto il salto da cooperativa di lavoro a impresa, è anche logico che esamini le opzioni aperte alle imprese, in particolare sulla gestione del credito bancario. Senza dimenticare che alle spalle ha pur sempre la potenza della Lega delle Cooperative, in questi giorni perennemente in contatto con Raugei e i suoi.

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Pubblicato il
21 Agosto 2010
Ultima modifica
24 Settembre 2010 - ora: 09:18

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