Nuove offerte (Fanfani e Spinelli) per subentrare a Contship Italia
Si parla anche di altri gruppi che si starebbero facendo sotto, interessati anche e specialmente allo sviluppo del piano regolatore e della “Piattaforma Europa”
LIVORNO – Per qualcuno, l’offerta è interessante ma è arrivata fuori tempo massimo. Lo stesso presidente di Cilp, Enzo Raugei, ci ha detto testualmente: “Ha riaperto le trattative, ma quando c’è rimasto solo uno spiraglio”. L’offerta è quella presentata dal gruppo Fanfani di Livorno per conto anche di altri operatori livornesi, per sostituire Contship Italia nella società per il Terminal darsena Toscana. Rispetto all’offerta del gruppo Negri c’è una differenza: i soci del Tdt dovrebbero essere tre e non più solo due. Ovvero la Cilp al 40%, il gruppo Spinelli (genovese con ripetute aspirazioni a diventare anche livornese) al 40% anch’esso e al centro, a fare da “cuscinetto” (come ha dichiarato il portavoce dello stesso Fanfani) con una quota del 20% i labronici, con i Fanfani ma non solo.
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E con due impegni già sottoscritti: versare cash e immediatamente i 20 milioni per la buonuscita di Contship; e considerare l’accordo valido per 2 anni, salvo la facoltà di Cilp, dopo i suddetti 2 anni, a riprendersi la maggioranza assoluta. E’ quest’ultimo aspetto che sembra essere più gradito alla Cilp, ma siamo alle ultime ore visto che il termine per liquidare Contship – o in alternativa per essere liquidati – scade esattamente tra una settimana, e secondo alcune voci sarebbe scaduto già ieri od oggi.
L’offerta di Spinelli non è nuova, ed era stata già respinta dalla Cilp. Ma in abbinamento con Fanfani & C. sembra aver assunto un’altra valenza, con qualche probabilità in più di essere presa in esame. Fonti vicine alla Cilp confermano anche che le ultime giornate sono state molto produttive, nel senso che sono pervenute al palazzo dei portuali “anche altre offerte”, appoggiate da gruppi terminalisti di valore mondiale. Insomma, all’improvviso Livorno sembra tornato al centro degli appetiti dello shipping e del terminalismo del Mediterraneo. E la spiegazione è che si tratta dell’unico porto nel range del Tirreno (almeno italiano) con importanti programmi di espansione in particolare verso il mare (piattaforma Europa) grazie alla bozza del nuovo piano regolatore che sta (faticosamente) andando avanti tra Authority e Comune; e che può interessare non solo la monocultura del container, ma anche e specialmente i ro/ro (e le nuove frontiere dell’Africa guardano specie a questi traffici) per le “Autostrade del mare”.
Per quanto riguarda i Fanfani, la loro dichiarata aspirazione è che il più grande terminal livornese dei containers rimanga sostanzialmente in mano livornese. “I genovesi che si sono fatti sotto, anche nel gruppo Negri – dice Giorgio Fanfani, decano della famiglia e ancora saldamente in sella a fianco dei figli – sono persone valide, capaci e in alcuni casi anche nostri amici personali e soci in altre iniziative. Ma è ovvio che il loro principale interesse rimane a Genova, mentre a noi interessa difendere oltre che le potenzialità del terminal anche la sua livornesità”. E alla notazione che l’offerta sia stata presentata “troppo tardi” Fanfani chiarisce che era stata preannunciata in colloquio con Raugei già a luglio e quindi formalizzata – di comune accordo con lo stesso Raugei – al suo rientro dalle ferie in Olanda prima di Ferragosto.
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