Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Riccardo Conti: il mio candidato è Roberto Piccini

Riccardo Conti

FIRENZE – C’è chi giura che dietro alle manovre per la presidenza della Port Authority di Livorno ci sia un nome pesante dell’ex nomenclatura regionale: quello dell’ex assessore ai Trasporti e ai Porti Riccardo Conti. Che con la nuova giunta regionale del presidente Rossi è letteralmente sparito dalla ribalta; salvo riapparire – non senza qualche sorpresa del mondo politico – venerdì scorso a Livorno alla Festa dell’Unità, spettatore attento di un dibattito sul lavoro portuale e più in generale sulle normative del settore. Dibattito in cui, guarda caso, si notava la totale assenza dei sindacati (giustificata dal portuale Angella come un semplice disguido) e invece la ricca presenza di ”politici”: oltre allo stesso Conti – che si è limitato ad ascoltare – anche il presidente e il segretario generale di Assoporti, il senatore Pd Filippi, il presidente della Cilp Raugei, i presidenti delle Port Authorities di Genova Merlo, di Livorno Piccini e di Carrara Guccinelli, il sindaco di Genova Marta Valenti (ma assente il sindaco di Livorno Cosimi, che pure era in un vicino stand), il segretario generale dell’Authority di Bari Sommariva eccetera.


[hidepost]

Abbiamo intervistato al volo Riccardo Conti, che non si è sottratto alle domande.

Circola voce che il vero beneficiario dell’attuale diatriba sulla presidenza dell’Authority di Livorno alla fine sarà lei…

-“E’ una fola, anche se il mio nome fu già fatto circolare mesi fa, strumentalmente non so bene con quale obiettivo. Il mio candidato alla presidenza era e rimane Roberto Piccini”.

Come legge allora le tante voci che la danno in corsa?

“Come chiacchiere senza costrutto. I treni che m’interessa prendere semmai sono altri e sto aspettando che passino”.

E la candidatura di Roberto Nardi?

“Non capisco dove voglia andare. Nessuno può pensare che dopo le designazioni convergenti su Piccini da parte delle istituzioni elettive, ci possano essere alternative. Sarà la stessa Regione, presumo, a togliere ogni dubbio in merito”.

Un’ultima domanda. Dopo la nomina della nuova giunta regionale, nella quale lei non c’è più, nessuno l’aveva più vista a Livorno. Come mai oggi è qui quando si parla, guardacaso, di portualità e tutti si marcano a vista per verificare fedeltà o meno a Piccini?

“Io mi sono sempre occupato di trasporti ed economia anche marittima. (Sorride) Il fatto che non sia più assessore non significa che debba dimenticare tutto quello che ho fatto e tutto quello che c’è da fare in questo campo”.

A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
8 Settembre 2010
Ultima modifica
20 Settembre 2010 - ora: 08:12

Potrebbe interessarti

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora