Al Marzocco l’allargamento (ma assai modesto)
LIVORNO – Sembra annunciato quasi come un miracolo: come avevamo preannunciato, stanno per concludersi i lavori di allargamento del sedime nella “strettoia” del Marzocco che da accesso alla Darsena Toscana. A fine mese, secondo la Port Authority, il canale si presenterà anche nel punto più stretto con una larghezza di 70 metri (contro gli attuali 50, al limite delle grandi full-containers di Cosco e Yang-Ming) e una profondità di 13 metri.
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Il risultato è stato ottenuto raschiando il fondale fino al filo dei famigerati tubi dell’Eni, interrati a oltre 14 metri di profondità. La prossima tappa sarà l’interramento in altra zona del canale – e con andamento trasversale inclinato – degli stessi tubi dell’Eni, operazione già appaltata alla Saipem che utilizzerà la metodologia già sperimentata per interrare il gasdotto della piattaforma offshore. Se ne riparlerà l’anno prossimo, insieme all’ipotesi di resecare un pezzo di sponda ovest del canale e di dragare per l’ennesima volta i fondali sotto la sponda ovest della Darsena Toscana, dove alcuni accosti sono ormai ridotti a pescaggio realisticamente utilizzabili non oltre i 10 metri (contro i 12,50 accreditati ufficialmente).
Per rispondere però alle esigenze dei piloti portuali, che chiedono ulteriori garanzie per poter dare il via libera al transito notturno delle grandi navi nella strettoia, saranno necessari ben altri interventi. I lavori di questo mese serviranno, secondo un portavoce dei piloti, a “dare solo una decina di centimetri di comporto di più sulla larghezza delle Yang-Ming, del tutto insufficienti per garantire sicurezza di notte specie con cattivo tempo”. Insomma, siamo solo all’inizio.
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