Yang Ming, un buon aumento di giro d’affari e utile netto
Previsto per la fine dell’anno un ulteriore forte incremento di entrambe le voci – Come vanno cambiando le tipologie dei traffici con il Far-East
TAIPEI – Buone performance per la compagnia Yang Ming di Taiwan, che come altre trasportistiche marine concentrate sui collegamenti Far-East Usa ed Europa aveva pesantemente subito la crisi internazionale.
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I conti del primo semestre di quest’anno, riferisce una nota del consiglio di amministrazione, si sono chiusi con un incremento del 38% del giro d’affari, che è salito a 1,5 miliardi di dollari Usa. Anche l’utile netto risulta in forte crescita, avendo toccato gli 85 milioni di dollari. La compagnia ha annunciato di prevedere la chiusura dell’anno (esercizio) con un utile che supererà i 310 milioni di dollari Usa.
Secondo Yang Ming, che tuttavia si mantiene prudente sulle valutazioni a più lungo raggio, la crisi dovrebbe aver superato il punto peggiore e i trasporti marittimi in containers dovrebbero essere in netta ripresa. Cambierà semmai la filosofia dei traffici: dall’enorme (e sotto certi aspetti “selvaggio”) export dei paesi asiatici verso Usa ed Europa si passerà gradualmente a traffici più equilibrati perché anche i grandi paesi del BRIC (tra cui India e Cina) diventeranno anche importatori. Con buona soddisfazione delle compagnie di navigazione che non saranno squilibrate nei loro impieghi, con le navi semivuote nei rientri verso l’Asia. C’è anche da dire, secondo gli analisti, che stanno mutando anche le tipologie del trasporto: con una crescita continua del groupage, il che impone strutture organizzative di base più sofisticate e più attente a questi containers con merci “assemblate”.
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