Nel TDT è GIP Spa il socio
GENOVA – Luigi Negri ci tira le orecchie, non senza le sue ragioni: sul porto labronico si dice (e si scrive) con eccessiva approssimazione che in società con Cilp per il Terminal Darsena Toscana è entrata Finsea presieduta dallo stesso Negri, invece di GIP (Gruppo Investimenti Portuali), la Spa già azionista al 60% di Sech, al 40% di VTE e di VECON e all’80% della società di Logistica Logtainer.
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In termini più approssimativi (o come spesso si dice, non certo come titolo di merito per la categoria, giornalistici) anche Finsea c’entra, perché – come specifica lo stesso Luigi Negri – è uno dei quattro azionisti di GIP. “Ma si continua a personalizzare un’operazione e un’azienda – scrive il dottor Negri – che di personale non hanno assolutamente niente. Il sottoscritto non è neppure il presidente di GIP: in questa operazione aveva solo il mandato specifico per la firma degli accordi e nulla di più”.
E forse in questa sua (importante e significativa) presenza al tavolo degli accordi, e i continui riferimenti anche della stampa genovese, hanno alla fine favorito una personalizzazione che – sia detto senza voler sottovalutare nessuno – a Livorno è stata considerata una garanzia più che gradita.
Per correttezza sui dettagli, ripetiamo che GIP è una holding formata da Finsea, Gastaldi Group, TCIP (ovvero gruppo Thos Carr) e IL Investimenti (gruppo Schenone); e il dottor Negri ci tiene a non personalizzare sulla sua figura (o su qualunque altra) un’operazione come quella del TDT e un’azienda come GIP. Come invece spesso capita dalle nostre parti, dove anche per comodità mnemonica ci sono gruppi con diversi rami che più volte sono stati sbrigativamente indicati come “la holding di Italo Piccini” o il “terminal di Enio Lorenzini” eccetera, ben conoscendo la realtà societaria alle loro spalle e senza con questo voler ledere agli altri soci.
Riconfermata dunque la piena conoscenza del gruppo GIP Spa, e dato a Cesare quel che è di Cesare – cioè la corretta composizione della stessa Spa – ringraziamo il dottor Negri per la forma amichevole e corretta del suo richiamo alla precisione. Compresa quella postilla che le attuali gru di banchina del TDT, con i recenti arrivi di due nuovi mezzi, “sono più che sufficienti ed adeguati per operare il tipo di navi che attualmente possono entrare in Darsena a causa delle gravi limitazioni di dimensioni e pescaggio che il giornale ben conosce”. E che da tempo, aggiungeremmo, denuncia ogni volta che è possibile.
A.F.
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