Regole europee per il cargo oppure l’Italia rimarrà isolata
Secondo il manager, il trasporto su gomma è ormai fuori da ogni controllo e in mano ai camionisti dei Balcani – Sprecate enormi quantità di risorse pubbliche

Mauro Moretti
MILANO – “Una competizione equa con regole uguali per tutti, anche per quanto riguarda i contratti”. Parlando a “Mercintreno”, il forum internazionale della settimana scorsa per il trasporto cargo su ferrovia, per il quale sta in dirittura d’arrivo l’atteso contratto, l’amministratore delegato di Trenitalia aveva espresso due concetti estremamente chiari: la necessità di competizione sul cargo con regole uguali per tutti i competitors europei, e la necessità di riequilibrare gli interventi dello Stato, oggi enormemente sbilanciati a favore del trasporto su gomma. “Dove peraltro”- ha detto Moretti – esiste una specie di dumping sui diritti del lavoro” e dove la liberalizzazione “ha cancellato di fatto i padroncini italiani, sostituiti dai camionisti dell’area balcanica che girano per le strade italiane come schiavi, lavorando anche quindici ore al giorno”.
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Secondo Moretti, l’Italia rischia di rimanere isolata nel trasporto merci se non viene ricostruito un equilibrio economico, “con parità di costi tra trasporto su ferro e su gomma”. Oggi non è così e Moretti ha citato i forti contributi che, tra bonus e defiscalizzazione, l’autotrasporto merci ha in Italia (700 milioni di euro), “con un enorme spreco di risorse pubbliche”. In Germania e in Austria, dove le ferrovie hanno una quota più importante per le merci – ha concluso Moretti – le regole sono più equilibrate: e c’è anche il rischio di vedere le ferrovie cargo di questi paesi arrivare alla valle padana, per drenare traffico importante senza che l’Italia possa opporsi.
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