Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

“Livorno Reefer” all’aumento di capitale

LIVORNO – Vecchio detto livornese: chi non ha soldi non abbia voglie. Vecchia saggezza del mondo finanziario: piccoli debiti, sopravvivenza a rischio, grandi debiti salvataggio sicuro.

[hidepost]

Come vedete, sono due principi diametralmente opposti; sui quali si sta misurando in questi tempi la Cilp, la compagnia-impresa dei portuali labronici. Che soldi non ne ha più, ha grandi debiti, ma ha fatto proprio il principio che per continuare a sopravvivere bisogna cavalcare la tigre: ossia investire, creare nuove possibilità, esplorare il mondo delle opportunità. Come sotto la guida di Enzo Raugei sta facendo, essendosi lanciata in iniziative come la ”Livorno Reefer”, come la nuova centrale elettrica a biomasse, come la nuova società di sbarco e transhipping delle auto direttamente sulla sponda Est in collaborazione con il gruppo Koelliker del Faldo.

Il problema è che alcune di queste iniziative richiedono finanziamenti bancari, e non c’è periodo peggiore, da anni, per chieder soldi agli istituti di credito. Qualcuno dice dunque che per finanziare il completamento dell’iniziativa più avanzata, la “Livorno Reefer”, la Cilp dovrà rinunciare ad una o due di quelle più in ritardo, tipo le biomasse, e magari vendere anche qualche gioiello della corona (Intercontainers o aree ancora libere in zona Da Vinci?).

Per il momento, l’urgenza massima è sulla “Livorno Reefer”, che ha bisogno di 7 milioni di euro sull’unghia per poter partire entro febbraio. Il leasing concordato inizialmente ha riformulato le garanzie con tali penali da far accapponare la pelle. Da qui la decisione di proporre ai soci un aumento di capitale in un’assemblea già convocata per domani, giovedì 13 gennaio. Dovrebbero essere sottoscritti complessivamente 3 milioni, con garanzie sui terreni da parte di Cilp; cifra che permetterebbe di completare l’impianto e di avviare il suo funzionamento, ridando fiducia al settore dell’ortofrutta che aveva puntato su Livorno e ad oggi è rimasto scottato, compresa la Dole per il suo trasferimento dall’Alto Fondale al Da Vinci. Ma il tutto si sta giocando, a quanto sembra, sul filo del rasoio.

A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
12 Gennaio 2011

Potrebbe interessarti

“Non solo editore”

È stato, per chi l’ha conosciuto, un maestro di vita: appassionato del mare, del bello scrivere e anche delle gioie che possono venirne. Uomo di cultura, mai ostentata ma semmai offerta con un filo di...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Nautica e navigatori al Salone di Genova

Passata la festa, diceva un vecchio proverbio un po’ blasfemo, gabbato lo Santo. Passato il Salone Nautico di Genova, appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati, sono state tirate le somme: ufficialmente, la nautica italiana...

Editoriale
- ANTONIO FULVI
Leggi ancora

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio