Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Picchettaggio al molo Italia per la “Sea Glass II”

LIVORNO – I picchetti sulle banchine, con tanto di blocco delle stesse e del lavoro sulle navi: cose brutte, bisogna ammetterlo, che non si erano mai viste da tempo, malgrado le tensioni per la concorrenza tra operatori non siano mai mancate.

[hidepost]

Ma quanto avvenuto lunedì, davanti al molo Italia, ha fatto fare di colpo un salto indietro al porto: un esasperato picchettaggio del personale del TCO (Terminal Calata Orlando) che ha bloccato 35 camion e addirittura il passaggio del personale, oltre che dei fotografi e dei giornalisti; il tutto per impedire che si lavorasse sulla nave “Sea Glass II” con un carico di sabbia di zirconio, nave precedentemente operata al TCO ma acquisita con un nuovo contratto dalla Giorgio Neri Spa.

Sulla vicenda c’è stato un lungo e teso incontro, nella stessa mattinata di lunedì, nella sede della Port Authority, dove si sono recati l’amministratore delegato del TCO Roberto Alberti e il suo direttore Federico Barbera, per l’esame dei documenti relativi alle autorizzazioni; che erano state rilasciate dalla stessa Authority alla Neri Spa dopo un iniziale rifiuto da parte della Capitaneria che aveva chiesto alcuni dettagli sul tipo di lavoro da svolgere. I suddetti dettagli, puntualmente forniti dalla Neri, avevano quindi convinto Authority e Capitaneria a concedere i richiesti permessi; ma quando la nave ha attraccato al molo Italia è scoppiata la protesta, che si è estesa anche al terminal Calata Orlando.

Indipendentemente da come si è chiuso l’episodio, è stato rilevato che la crisi ha accentuato – come del resto in tutto il cluster marittimo – la concorrenza tra operatori; e dove la concorrenza aumenta, ci sono ovviamente vincitori e perdenti, secondo le leggi (spietate, ma legittime) della libera concorrenza. L‘esasperazione di chi si vede minacciare il lavoro, o addirittura il posto di lavoro, è comprensibile: ma esistono apposta gli organismi di controllo perché i canali della legittima protesta siano nel rispetto delle leggi. E rimane da capire se nel caso della “Sea Glass II” tutto questo sia stato fatto sotto il controllo di chi deve controllare. Insomma, per il commissario (e prossimo presidente) Gallanti, la prima “grana”: a conferma di un porto che forse sta soffrendo anche un evidente allentamento delle regole.

[/hidepost]

Pubblicato il
23 Febbraio 2011

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio