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Tutte le cifre del “Vespucci”

Investimenti, infrastrutture e iniziative per supportare lo scalo marittimo livornese

GUASTICCE – L’Interporto “Vespucci” e la sua scheda, così com’è stata presentata la settimana scorsa dal presidente Marco Susini e dall’ad Luciano Pannocchia, anche in risposta allo “sgarbo” del commissario della Port Authority Giuliano Gallanti che ha saltato Guasticce nella proclamata liason con l’Interporto di Bologna.

Dunque, il “Vespucci”: 100.000 mq. di capannoni, 700.000 mq. di piazzali e locali per uffici per 3.000 mq. tutti completamente utilizzati dove operano 27 diverse società con una occupazione media di oltre 600 addetti. Senza contare le varie ditte che svolgono all’interno servizi di manutenzione e tutte quelle che in questi anni hanno operato per i nuovi investimenti.

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Quindici chilometri di strade, due gates di accesso, il distributore carburanti, l’area ristorazione, l’officina, il Corriere UPS, la messa in sicurezza dell’area mediante una recinzione allarmata e tele controllata ed infine un terminal ferroviario di 150.000 mq., servito da transtainer che sebbene ancora non gestito nella sua piena funzionalità ha visto partire ed arrivare negli ultimi 12 mesi 250 treni, svolgendo tra l’altro l’importante previsione di trasferire all’Interporto le terre degli scavi dell’alta velocità dell’area di Firenze togliendo dalle strade oltre 10.000 camion.

Un sistema di regimazione delle acque che attraverso canali di vario livello e la stazione idrovora ha consentito di mettere in sicurezza idraulica non solo le aree di competenza ma anche parte di quelle limitrofe.

Un deposito doganale modernamente attrezzato con una capacità di 2.000 mq. di celle frigorifere per frutta e ortaggi e piazzali per container frigo e materiale diverso che ha iniziato ad operare da meno di una settimana e che sta già  riscuotendo pieno gradimento.

Tre importanti progetti in fase di realizzazione quali il terminal di 60.000 mq. per le autostrade del mare, costituito da un’area attrezzata con capannoni, servizi e stalli per altri 400 rimorchi; l’area per lo stoccaggio e la riparazione di container frigo per mq. 20.000 ed il centro per la manutenzione dei carri ferroviari.

Infine un nuovo centro servizi costituiti da una palazzina di 5.800 mq.

Non sono state infine trascurate le tecnologie quali quelle del collegamento in fibra ottica per tutti gli operatori, della telematizzazione degli accessi, della realizzazione di ben 21 cabine elettriche per la razionalizzazione della distribuzione della energia elettrica, e della installazione di pannelli fotovoltaici per la potenza di un Mega.

Altro numero che dà il senso della crescita in termini numerici è dato dal passaggio dei mezzi dai gates che negli ultimi 5 anni è passata da 115.000 a 270.000.

Non sono da trascurare nemmeno gli aspetti economici se si considera che il patrimonio netto, sempre negli ultimi 5 anni, è passato da euro/mgl 13.222 a euro/mgl 18.787, le immobilizzazioni da euro/mgl 86.893 a euro/mgl 168.640, il Cash Flow da – euro 171.481 a euro 4.985.819, i ricavi da servizi da euro/mgl 1.028 a euro/mgl 3.602.

L’Interporto A. Vespucci si conferma così una realtà dinamica in grado di concorrere fattivamente allo sviluppo economico del territorio.

La logistica di per se, come confermano peraltro i lineamenti del Piano Regionale di sviluppo, può e deve essere uno degli assi portanti della diversificazione e della crescita del modello produttivo della Toscana.

C’è piena consonanza tra la Società e gli Enti locali del territorio nel perseguire il completamento e la qualificazione delle iniziative in atto per assicurare una ulteriore crescita dell’Interporto.

La ricerca della cooperazione e della sinergia tra il Porto e l’Interporto, confermata anche nel recente incontro tra il commissario Gallanti e i vertici dell’Interporto, possono favorire lo sviluppo di nuove importanti iniziative, alcune già in essere come quella concernente l’apertura di un gate per le autostrade del mare al Vespucci, altre come quella relativa alla esigenza che l’Interporto divenga parte integrante della cinta doganale. Infine c’è da menzionare che i lineamenti del Piano Industriale 2009/2011 proiettano già il Vespucci in uno scenario per certi verso inedito dove trovano posto ipotesi di lavoro che prevedono il distripark, i servizi per la nautica, l’area commerciale, la navigabilità dello Scolmatore, le energie rinnovabili.

La Società Interporto e gli Enti locali concordano sulla esigenza che gli accordi a suo tempo siglati tra la Regione e le Ferrovie circa il miglioramento dei collegamenti ferroviari tra Porto, Interporto e linea tirrenica trovino finalmente certezza nella erogazione delle risorse e nei tempi di realizzazione dei progetti conseguenti.

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Pubblicato il
2 Aprile 2011

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