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“Porto 2000”, assemblea con qualche tensione

Probabile il rinvio della gara di privatizzazione mentre si discute sulle deleghe al presidente – Asti rimane solo per la parte immobiliare

LIVORNO – Che sia la gallina dalle uova d’oro del porto labronico non c’è alcun dubbio: malgrado la drammatica carenza di accosti per le crociere, malgrado i troppi dubbi sulla disponibilità degli stessi anche per questa ormai iniziata stagione delle grandi navi, la “Porto 2000” che gestisce appunto crociere e traghetti presenterà nei prossimi giorni un consuntivo con utili superiori a 2 milioni di euro. Una manna che ricade sui due soci, l’Autorità Portuale (73% circa) e la Camera di Commercio (27% circa): e che dovrà essere gestita nei prossimi tempi, almeno fino alla privatizzazione che il ministero chiede da tempo, dal nuovo consiglio presieduto da Roberto Piccini.

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L’assemblea della società, fissata per domani 28 aprile, non è soltanto rituale, cioè per il bilancio. A questo incontro sono state delegate alcune scelte delicate, la prima delle quali è la comune intenzione dei due soci a dilatare i tempi – inizialmente previsti per questa estate – della gara di privatizzazione. Disfarsi di una società che rende bene (e potrebbe rendere ancora di più) sembra illogico sia all’Authority che alla Camera di Commercio: potrebbe essere presa come giustificazione del rinvio la necessità di dare un assetto definitivo agli accosti per le crociere, in modo da aumentare il valore della “Porto 2000” e quindi lucrare di più nella privatizzazione, a tutto vantaggio dell’erario dello Stato.

Di fatto, il rinvio della privatizzazione sembra essere una delle decisioni da formalizzare tra i due soci; e bisognerà capire se basterà comunicarlo al ministero – visto che le procedure di gara erano state più volte annunciate – o se saranno necessari passaggi formali. C’è anche, attualmente ancora aperto, il passaggio delle deleghe dell’amministratore unico uscente Guido Asti. La Camera di Commercio aveva chiesto ad Asti di rimanere nel consiglio, grazie anche alla sua lunga esperienza, ma ne ha ottenuto un (cortese) rifiuto: Asti rimane solo come amministratore della parte immobiliare della “Porto 2000” che è stata scissa da quella operativa. E le sue deleghe? Non è detto ancora che passino in blocco al presidente Piccini, perché la Camera di Commercio chiede che il suo rappresentante nel nuovo consiglio (ci saranno due consiglieri insieme al presidente: uno per la Port Authority e uno per la Camera) abbia alcune deleghe operative importanti. Un contesto delicato, a quanto pare, perché le deleghe del presidente sarebbero già state definite nel piano di privatizzazione, e non sarebbero così totali come Roberto Piccini avrebbe chiesto; e come gli avrebbero promesso le istituzioni che dopo il suo brutale defenestramento dalla presidenza della Port Authority lo hanno istallato alla presidenza della “Porto 2000”.

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Pubblicato il
27 Aprile 2011

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