Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Pirateria un dibattito a Procida

GENOVA – Domenico Ambrosino, direttore di ProcidaOggi, ha mandato a Decio Lucano e al suo blog una sintesi del dibattito sulla pirateria a conclusione degli incontri con la vita del mare promossa dalla Guardia Costiera isolana, dalla Pro Loco, dall’Istituto Nautico e dal suo periodico. “Una protezione attiva” delle navi articolata in diverse modalità di intervento: nuove rotte, filo spinato, water jet gun, best management practices con l’imbarco di guardie armate a bordo o attraverso personale militare o con “contractors“.

[hidepost]

Tale provvedimento è in attesa di un decreto o disegno di legge da parte del Governo. Le proposte degli armatori sono state esposte dal dottor Luca Sisto, responsabile area trasporti di Confitarma e presidente vicario dell’Istituto Italiano di Navigazione. Procida  sta pagando con 4 marittimi sequestrati dai pirati un doloroso tributo al nefasto fenomeno. Ma il Circolo Capitani e Macchinisti di Procida (festeggia il centenario il 16 luglio) è critico sull’efficacia delle guardie armate a bordo e più propenso alla realizzazione di “corridoi“ dove far navigare le navi in sicurezza sotto la sorveglianza di unità militari.

Il comandante Salvatore Scotto di Santillo ha ricordato che già nel 1996 proponeva una “educazione antipirateria“ con corsi ad hoc per gli ufficiali.

Nel corso dell’incontro è stato anche sottolineato che nell’isola, nel 1616 attraverso l’istituzione del Pio Monte Marinai, fu creato uno strumento economico per riscattare i marinai rapiti dai pirati.

Procida quindi si pone, come sempre ha fatto nella sua storia, a capofila di una “rivolta“ a difesa dei suoi e di tutti i marittimi che pagano il prezzo più alto nelle azioni di sequestro dell’Industria della Pirateria, soprattutto al largo di Aden e della Somalia.

Scotto di Santillo mi ricorda in una lettera l’emissione di un francobollo delle Poste Italiane nell’aprile 2003 dedicata all’isola per i meriti storici, culturali e naturali con una regia scuola nautica fondata nel 1833.

Il comandante Scotto lamenta lo stato di abbandono nel porto di Napoli della nave Bannock da lui comandata quando l’unità apparteneva al CNR (per 30 anni) e poi alla Guardia Costiera (come nave scuola per 10 anni) e che doveva diventare nave museo.

[/hidepost]

Pubblicato il
8 Giugno 2011

Potrebbe interessarti

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora