A Sorrento come ripensare i Mezzogiorni
NAPOLI – Una due giorni per analizzare l’attuale scenario dei sistemi produttivi meridionali, in una logica di confronto con gli altri Mezzogiorni d’Europa, con particolare riferimento agli asset dello sviluppo possibile, ai fattori chiave dello stesso e alle politiche conseguenti.
[hidepost]
E’ stato l’obiettivo del meeting dal titolo “Mezzogiorni d’Europa. Il caso Italia. Nodi gordiani e soluzioni alessandrine”, promossa dall’Obi, l’Osservatorio Banche Imprese – in collaborazione con Srm Associazione Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, Associazione Premio Internazionale Guido Dorso, Svimez Associazione per lo Sviluppo del Mezzogiorno, Centro Studi Federico Caffè, Fondazione Curella e Fondazione Mezzogiorno Europa – che si è svolto all’Hilton Sorrento Palace.
Circa duecento i partecipanti: tra politici, economisti, rappresentanti delle istituzioni, delle imprese, dei sindacati, delle banche e degli atenei chiamati a confrontarsi sulle problematiche che tuttora insistono sui gap dei Mezzogiorni d’Europa, compreso il Meridione, evidenziandone nodi e soluzioni.
Tra gli altri, il ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto, il presidente del Cnel, Antonio Marzano e Omar Massalha, segretario generale del Forum per la Pace nel Mediterraneo Unesco. Hanno aperto i lavori i saluti di Stefano Caldoro, presidente della Regione Campania, Luigi Cesaro, presidente della Provincia di Napoli, Maurizio Maddaloni, presidente della Cciaa di Napoli e Giuseppe Cuomo, sindaco di Sorrento, Michele Matarrese e Antonio Corvino, rispettivamente presidente e direttore dell’Obi. Presiede Gaetano Mastellone, componente del cda dell’Obi.
La prima sessione di lavori, sul tema “I Mezzogiorni d’Europa ed il Mediterraneo”, chairman Antoni Kuklinski, dell’Università di Varsavia – Club di Roma e da Bruno Amoroso, dell’Università di Roskilde – Centro Studi Federico Caffè, ha ascoltato Don Gaspar Zarrías, segretario di Stato per la Cooperazione territoriale del ministero della Politica Territoriale e della Pubblica amministrazione del governo spagnolo, Omar Massalha, segretario generale del Forum per la Pace nel Mediterraneo dell’Unesco, Andrea Amato, presidente dell’Istituto per il Mediterraneo, Rafael Domenech, capo sezione Spagna del Banco Bilbao Vizcaya Argentaria S.A., Gerhard Heimpold dell’Halle Institute for Economics Research, Habib Mastouri, presidente dell’Istituto Italo Tunisino, Predrag Matvejeviä, presidente del Comitato Scientifico Fondazione Mediterraneo, Tomasz Zarycki, dell’Università di Varsavia.
La seconda sessione, incentrata su “I Mezzogiorni d’Italia, i fattori dello sviluppo ed i settori d’intervento”. E’ stata presieduta da Giovanni Melis, rettore dell’Università di Cagliari e Francesco Saverio Coppola, dell’Università di Napoli Parthenope. Al tavolo dei relatori Luigi Cannari, dirigente del Servizio studi della Banca d’Italia, Nadio Delai, presidente di Ermeneia – Studi & Strategie di Sistema, Gino Nicolais, dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, Zeno Rotondi del Centro Arcelli per gli Studi Monetari e Finanziari dell’Università Luiss, Patrizia Asproni, presidente Confcultura, Giampaolo Cesaretti, preside della Facoltà di Economia dell’Università Parthenope di Napoli, Massimo Deandreis, direttore dell’associazione Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, Josep Ejarqu, presidente Four Tourism, Cesare Imbriani, dell’Università La Sapienza Roma e Nereo Marcucci, presidente Assologistica. Ha concluso Francesco Boccia, coordinatore delle Commissioni economiche dei gruppi parlamentari Pd.
All’evento, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha conferito una propria medaglia di rappresentanza: si tratta di una speciale opera in fusione di bronzo, di 80 millimetri di diametro, coniata per l’occasione dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Il Capo dello Stato ha inoltre inviato il personale saluto ai partecipanti alla convention.
[/hidepost]