Riparazioni? Secondo Cna dubbi sul piano
LIVORNO – Scrive la Cna provinciale che quanto pubblicato sulla stampa relativamente alle anticipazioni sul nuovo piano regolatore del porto, presentato mercoledì al comitato portuale, ”non può che trovarci concordi in merito alla collocazione delle riparazioni navali come avrebbe ipotizzato il nuovo presidente dell’Autorità Portuale Giuliano Gallanti”.
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Come da noi sempre sostenuto, si tratta di un settore ancora vitale che, se nuovamente dotato del grande bacino in muratura e delle banchine necessarie, può tornare a crescere e ad assicurare sviluppo ed occupazione.
“Pur condividendo la necessità di realizzare in tempi rapidi il porto turistico – aggiunge però Can – occorre che ciò non danneggi le attività esistenti. E’ proprio quindi la questione delle banchine che necessita di un ultimo sforzo di programmazione: sfruttare la 75 per l’ormeggio delle piccole barche da diporto, significa apportare modifiche strutturali per proteggerle dal moto ondoso, che non consentirebbero poi lo sfruttamento nemmeno della 76 ostacolando la manovrabilità delle navi con i rimorchiatori per l’accosto a banchina; ed anche il vederla come soluzione temporanea significherebbe sancire definitivamente la fine anche delle poche attività di riparazione ad oggi effettuabili, perché le imprese del settore non si possono permettere di sospendere l’attività di riparazione navale anche se per un periodo temporaneo che non potrà essere inferiore a due anni; tale ipotesi ci lascia perplessi vista la lentezza con cui si giunge finalmente ad ipotizzare il restituire spazi e dignità al settore delle riparazioni”.
Positiva per Cna anche l’impostazione di una concessione unica per la gestione dei bacini e delle strutture: gli imprenditori possono e devono trovare una sintesi che renda l’intero settore il più competitivo possibile sull’agguerrito mercato internazionale.
“Concordiamo con Gallanti – conclude Can – anche sull’importanza di continuare a sviluppare il settore del crocierismo migliorando le strutture ed i servizi per un turismo di qualità. Razionalizzare gli accosti e realizzare un nuovo terminal, garantirebbe l’aumento dei flussi ed in particolare delle crociere in partenza direttamente da Livorno, con maggiori ricadute sul territorio”.
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