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Logistica cinese e porti d’Italia La Spezia si offre con Eurokai

Le prospettive di crescita dei traffici e degli investimenti nel “range” ligure – Le nuove rotte polari e la crescita del Mediterraneo grazie anche agli investimenti della Cina

Thomas Eckelmann


Lorenzo Forcieri

SHENZHEN – Un tempo era il “pericolo giallo”: oggi è l’opportunità, anzi il motore della crescita. Così al China International Logistics & Trasportation Fair 2011 i principali porti dell’Europa si sono affollati, gomito a gomito, per presentare le proprie credenziali.

I cinesi da parte loro ringraziano, ascoltano, confrontano. E a quanto pare, hanno le idee chiare e le informazioni giuste, fin nei dettagli, sui porti che fanno offerte. Secondo Zheng Yanling, segretario generale della Shenzhen Logistic & Supply Chain Association, i porti del Nord Europa sono ancora oggi i più gettonati: ma cresce l’interesse per il Mediterraneo anche perché – e i più attenti l’hanno verificato proprio in questi giorni – gli investimenti cinesi sulla sponda sud dello stesso Mediterraneo sono cresciuti in modo esponenziale. E sono investimenti che mirano ad avere ritorni abbastanza rapidi nell’export verso il “ventre molle” dell’Europa.

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Tra i porti presenti all’appuntamento sta sgomitando quello di La Spezia, rappresentato dal suo presidente Lorenzo Forcieri con un importane staff, affiancato dal direttore degli investimenti esteri di Invitalia Giuseppe Arcucci. Forcieri ha parlato non solo di La Spezia ma del “sistema” ligure, costituito anche da Genova e da Savona. Sottolineando come, grazie a Suez, il sistema Italia “può essere un’alternativa con vantaggi di costi e di tempi di navigazione rispetto al Nord Europa”. Un’alternativa che funziona – ha detto ancora Forcieri – quando i porti italiani che si propongono sono in grado di fornire prestazioni (e rese) a livello dei concorrenti del Nord Europa.

Ci sono, ovviamente, tanti fattori in ballo che qui a Shenzhen sono in fase di valutazione. Le crescenti difficoltà create dalla pirateria nella rotta tra Suez e la Cina hanno il loro impatto, anche in termini di costi. Ma forse l’elemento più nuovo che rischia di mettere in difficoltà tutti i porti del Mediterraneo è il crescente interesse dei cinesi alla rotta polare; il famoso passaggio a Nord-Ovest che il ritiro dei ghiacci sta rendendo praticabile e che è oggetto già di studi concreti, oltre che di tentativi (riusciti) di navigazione commerciale. Questa rotta – è stato mostrato nel corso di una sessione dell’appuntamento cinese – consente alle navi di risparmiare quasi un quarto del tradizionale percorso tra la Cina e il Nord Europa, aprendo quindi prospettive clamorose: in positivo per i porti del Nord, in negativo per quello del Mediterraneo.

Per il momento però, il Mediterraneo ha le sue chances, anche e specialmente per la crescita dell’economia sulle sue sponde. E i porti che investono appaiono ai cinesi come i più credibili di attenzione. E’ il caso di La Spezia, dove di recente i vertici di Eurokai e di Contship Italia hanno avuto un significativo incontro con il presidente dell’Authority Forcieri e con i dirigenti del proprio terminal Lstc. Sia Thomas Eckelmann, sia Cecilia Battistello, sia Enrico Ravano hanno esaminato con l’amministratore delegato del terminal Marco Simonetti e il suo direttore Michele Geromini lo stato dei traffici e le prospettive di crescita. In una nota è stata ribadita “la disponibilità e l’interesse del gruppo a sviluppare ulteriormente la propria presenza a La Spezia anche con ulteriori consistenti investimenti” in relazione alle prospettive che potranno aprirsi con il nuovo piano regolatore del porto. Prospettive sulle quali Forcieri stesso ha fornito “ampie garanzie”.

A.F.

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Pubblicato il
15 Ottobre 2011

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