Forze Armate duri tagli in programma
ROMA – Anche le Forze Armate si apprestano a una pesante “cura dimagrante” il cui attuale modello a 190 mila unità “non è più sostenibile” in una fase di pesante crisi economica.
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Ed anche il patrimonio immobiliare militare sarà sfoltito con una forte spinta alle dismissioni di caserme e siti non più utili.
Il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, ha esposto alle commissioni congiunte Difesa di Senato e Camera le sue linee programmatiche già oggetto di una anticipazione all’inizio del mese dell’Accademia Navale, all’inaugurazione dell’anno di studi e al giuramento dei nuovi allievi.
Pur ridimensionate nei numeri, “il ruolo delle forze armate non è tuttavia in discussione. Sono uno strumento indispensabile per qualunque paese sovrano e indipendente”. Rigore è una delle parole chiave. “In questo quadro economico – ha spiegato il ministro – il contenimento delle spese sono un fatto ineludibile ora ed anche in prospettiva. Nel tempo sono già state erose le risorse per la Difesa. Ne dobbiamo prendere atto”.
La struttura attuale della Difesa – ha sottolineato il ministro, che da ex capo di Stato Maggiore ha una conoscenza molto approfondita del tema – deve essere ricondotta a un piano di sostenibilità economica e operativa. Incidere sul rapporto tra gli ingressi e le uscite delle forze armate, “in maniera equa e sostenibile. Sono scelte dolorose e difficili – ha aggiunto – ma vanno fatte”. L’ultima manovra ha tagliato ben 1,4 miliardi al ministero.
E oltre alle dismissioni di caserme e aree militari sono sotto attacco delle forze politiche anche i nuovi aerei da caccia e il programma delle fregate FREMM.
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