Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

La nautica in piazza

Roberto Perocchio


Gianfranco Pontel

VENEZIA – Si è svolta con ampia partecipazione la pubblica manifestazione di operatori, diportisti e imprenditori delle imprese portuali turistiche nell’emblematica Piazza dell’Unità a Trieste, contro la tassa di stazionamento sulle imbarcazioni promulgata nel decreto Monti.

Si sono alternati sul palco della protesta quanti, sia utenti che operatori del settore – come ha detto il presidente di Assomarinas Roberto Perocchio – si oppongono “ad una tassa iniqua che penalizza sia il mondo produttivo che quello dei servizi penalizzando migliaia di posti di lavoro che andranno irrimediabilmente perduti soprattutto nell’indotto”.


[hidepost]

Molti i manifestanti che sono giunti da tutto il paese per difendere una filiera che risulta determinante per la crescita di quegli 8.500 chilometri di costa che, pur condividendo una tassazione per sostenere la crescita economica, “si oppongono, invece, ad una tassa che potrebbe portare al funerale di tutto il comparto nautico e del turismo nazionale ed estero ad esso collegato”.

“Solo dando sfogo alle legittime preoccupazioni del settore riusciremo a far riflettere il legislatore sulla necessità di riequilibrare un provvedimento che se rimanesse tale – ha detto il presidente di Assomarinas – contribuirebbe ad incrementare inesorabilmente la fuga dalle nostre coste di migliaia di utenti stanchi di essere ingiustamente criminalizzati con conseguenti incalcolabili danni alle economie locali”.

Nel solo Golfo di Venezia, secondo dati di Assomarinas, sono oltre 50.000 le imbarcazioni nei porti di Veneto e Friuli delle quali circa 10.000 potrebbe prendere immediatamente il largo verso porti stranieri concorrenti penalizzando una ricaduta economica di oltre 200 milioni di euro tenuto conto che ogni imbarcazione di questo tipo genera un fatturato indotto di circa 20.000 euro l’anno.

La manifestazione di Trieste rappresenta la prima scintilla di quel vasto incendio generato dalle proteste del mondo nautico nazionale che, dopo Trieste, si è già dato appuntamento a Roma per ribadire l’impegno di diportisti e operatori perché sia salvaguardata la possibilità di andar liberamente per mare.

Anche l’Assonautica delle Camere di Commercio ha inviato una lettera del suo presidente Gianfranco Pontel al presidente del consiglio Mario Monti chiedendo di modificare la tassa per non penalizzare la filiera nautica e il relativo turismo.

[/hidepost]

Pubblicato il
18 Gennaio 2012

Potrebbe interessarti

Rigassificatori e logica

Prendiamola larga per un attimo: da Eraclito a Zenone, fino ad Aristotele, la logica è quella dottrina che chiarisce i meccanismi consequenziali. Se mi avete seguito nello sproloquio, converrete con me che il recente...

Leggi ancora

Quando il saggio saggia

Ci sono a volte, nel comportamento delle persone, scelte difficili da fare: ma una volta fatte, non è difficile spiegarle. È il caso, per la nostra realtà livornese, delle dimissioni del maritime consultant Angelo...

Leggi ancora

Avanti adagio, quasi indietro

Potremmo dire, parafrasando Guido Gozzano, che tra gli infiniti problemi che riguardano il nostro mondo attuale, tra guerre e genocidi, ci sono anche le “piccole cose di pessimo gusto”. Tra queste c’è l’incredibile vicenda...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio