“Prestito” a Cilp garantito dal terminal TDT
LIVORNO – L’ho già scritto, e non vale ripetersi: sulla vicenda ormai disperata della Compagnia portuali livornese, sono più gli avvoltoi di coloro che corrono al salvataggio. Ma qualche speranza rimane.
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Proprio ieri è uscita su La Nazione (cronaca livornese) l’indiscrezione che il Terminal Darsena Toscana sarebbe di fatto già passato in mano ai genovesi di Gip attraverso una specie di “prestito” da restituire entro la fine di questo mese e che vale tra il 20 e il 30 per cento delle quote. Riassumo telegraficamente: a dicembre i portuali hanno ottenuto 3 milioni di euro dai soci del TDT con l’impegno di restituirli entro il 29 febbraio (termine slittato al 31 marzo) dando in garanzia l’impegno in caso contrario alla cessione di un 20 o 30 per cento delle quote del terminal a un prezzo stabilito intorno ai 12 milioni. Sono cifre raccolte in banchina, quindi ci stanno forti approssimazioni. Ma il significato è chiaro: malgrado la base della compagnia fosse tutta contro la cessione di quote del TDT, alla fine l’unica soluzione possibile è risultata questa.
Oppure no? Sempre nel pissi-pissi-bao-bao di banchina, si sussurra che potrebbero intervenire al salvataggio anche i privati, ovvero alcuni privati. Chiamiamoli, se volete, “padri della patria”. Si è parlato di un imprenditore-armatore che anche di recente sulla stampa ha scritto invitando a unirsi tutti sui problemi di Livorno: si è parlato anche di un altro imprenditore, meno marittimo ma di grande liquidità e già socio in alcune operazioni con Cilp, che in cambio di un terminal sul Da Vinci potrebbe dare una mano (alla grande). Insomma, se ne parla: mentre la politica, se c’è, pare poco presente e se impegnata lo è molto sottopelle. Sperando, ancora una volta, di peccare di pessimismo.
A.F.
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