Per Savona Angrisano in “pole”?

Felicio Angrisano
SAVONA – Che quello di Savona sia un grande porto, in perenne conflitto – anche se quasi sempre soft – con lo strapotere di Genova, è cosa nota. Che la storica gestione del presidente della sua Port Authority Cristoforo Canavese sia stata anch’essa una nota storia di scelte coraggiose, seppure spesso urticanti, esce dai limiti della cronaca. E che si sia tentata anche la strada di confermare Canavese per un terzo mandato appartiene alla logica delle speranze, sulle quali però la legge s’impone.
Voltata pagina sul terzo e impossibile mandato del popolare “Nino”, il dibattito in corso è tutto per la ricerca di un degno successore. E fa piacere che una volta tanto per una Port Authority di tale valore le indicazioni convergano su un tecnico vero e non su un politico vestito (o travestito) da competente.
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E’ il caso dell’ammiraglio Felicio Angrisano, attuale comandante della Capitaneria di Genova e direttore marittimo della Liguria: l’hanno indicato, fa parte della terna, dovrebbe sbaragliare tutti i concorrenti, se il ministro delle Infrastrutture e Trasporti non cederà a qualche strana pressione di chissà quale strana provenienza. Da un tecnico, peraltro, ci si dovrebbe aspettare una scelta tecnica.
L’unico dubbio che può sussistere è semmai sulla volontà o meno di Angrisano di accettare la designazione. L’uomo è intelligente, preparato, e sa di essere quasi certamente destinato alla più alta carica del corpo delle Capitanerie di Porto: una carica che da anni è diventata tra le più importanti nel quadro delle forze armate, anche per i compiti eminentemente operativi che Capitanerie e Guardia Costiera svolgono ormai nella realtà del paese.
Se sul piano dell’importanza nazionale diventare il numero uno delle Capitanerie è certamente una prospettiva allettante, anche l’Authority di Savona ha i suoi vantaggi. Per un uomo delle istituzioni com’è l’ammiraglio – e in genere com’è ogni alto ufficiale formato sulle trincee del dovere – poter operare su una realtà complessa ma ancora gestibile come un’Autorità portuale è una sfida altrettanto importante. Mettiamoci anche la retribuzione, che supera quella degli alti gradi delle Capitanerie (Pecunia non olet) e il quadro diventa completo. Con tutti gli auguri del nostro giornale.
A.F.
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