Una gru dal cielo
Ancorata con cavi mobili consentirebbe di fare a meno dei porti
NEW YORK – C’è chi l’ha presa per l’ultima idea mattoide di un visionario: ma anche chi ha cominciato a fare quattro conti e a crederci. L’idea è dell’americano Jeremy Wiley, fondatore di Air Tehered: e consiste nell’utilizzare con criteri avveniristici la vecchia idea del pallone aerostatico che nella prima guerra mondiale generò sia i palloni degli osservatori d’artiglieria, sia i dirigibili.
In questo caso Wiley ha semplicemente inventato una gigantesca gru librata in aria grazie a un pallone di adatte dimensioni, ancorabile con lunghi tiranti a terra, e in grado di sollevare agevolmente pesi ben superiori a un container da 40 piedi. Completamente gestita dall’elettronica attraverso una serie di comandi da terra, la gru potrebbe eliminare tutti gli attuali problemi di banchine ad alto fondale, collegamenti ferroviari sui terminali portuali: e alla fine, potrebbe eliminare anche i porti.
[hidepost]Essendo relativamente mobile – si può montare e smontare in mezza giornata – potrebbe consentire di caricare e scaricare navi anche relativamente al largo, pur di avere gli attacchi per i cavi di ancoraggio. O comunque potrebbe evitare le enormi spese di banchine attrezzate operando da modesti porti o da litorali a picco, con il trasferimento veloce dei containers da bordo a piazzali “grezzi” a terra e viceversa. Secondo Wiley la sua invenzione “potrà rivoluzionare il sistema logistico mondiale”, dando possibilità nuove anche a scali del terzo mondo, ma potenziando quelli moderni che non riescono a smaltire i traffici andando…in contro alle navi in rada.
Ovviamente c’è un problema, il costo: ipotizzato dallo stesso Wiley tra 7 e 10 milioni di dollari. Comunque sempre meno – dice l’inventore – del costo di una banchina portuale ad alto fondale attrezzata anche di una sola gru tradizionale di ultima generazione.
Idea geniale? Ci sono, come abbiamo detto, gli scettici: non tanto per il costo quanto per le limitazioni meteo che la gru in cielo avrebbe in caso di venti forti, per la velocità operativa, per i dettagli tecnici ancora da risolvere. E del resto la storia dello shipping è piena di geniali invenzioni – ricordiamo le navi Lash con le chiatte da varare che avrebbero risparmiato alla nave madre di entrare nei porti – rivelatesi poi fallimenti sul piano pratico. Non è detto comunque che la gru del cielo appartenga a questa categoria. E qualcuno ha già deciso di provarci.
A.F.
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