Nuovi ordini per le crociere il mercato torna a crescere
Malgrado la crisi mondiale e l’impatto del dramma della Costa, il futuro del comparto sembra favorevole – E si rivedono anche i dividenti agli azionisti

Angelo Roma
MIAMI – Come in tutte le imprese marittime strutturate, anche il cluster delle crociere segue con attenzione l’andamento del mercato e “calibra” sulle prospettive dei prossimi anni sia gli ordinativi di navi sia la programmazione degli itinerari.
Il comandante Angelo Roma, già presidente di Toremar e noto maritime consultant di lunga esperienza, ci ha fornito alcuni dei più recenti dati relativi al mercato cantieristico europeo e alla programmazione di costi e ricavi del comparto.
Roma informa che Carnival (proprietario di Costa Crociere), sta ordinando due nuove navi da costruire in Italia (Fincantieri Adriatico).
[hidepost]La Royal Caribbean ha appena annunciato che stanno elaborando l’ordine di una terza unità della classe Oasis (la nave da crociera più grande del mondo) ai cantieri finlandesi, la Tui Cruises ha appena ordinato un’altra nave della classe Mein Schiff, ancora in Finlandia.
Come si sa ormai da molto tempo, il guadagno di una nave non si può apprezzare dal numero di passeggeri trasportati, ma dal prezzo che i passeggeri pagano per la crociera. Infatti una nave al pieno di croceristi può navigare in perdita se la sommatoria dei prezzi pagati non arriva al break even point e cioè all’incasso minimo per guadagnarci.
Il prezzo medio di una crociera, in generale, si era abbassato drammaticamente all’inizio di quest’anno continuando una tendenza che era cominciata molto prima. Adesso si riscontra una tendenza al miglioramento, quasi costante nella maggior parte dei segmenti di offerta del prodotto, specialmente per i prezzi medio-alti. Addirittura, alcune delle importanti corporations quotate in borsa concedono dividendi sulle loro azioni.
Fin qui le informazioni. Diventa sempre più evidente che il mercato delle crociere – uno dei pochi ad aver davvero tenuto anche in questa che è la più pesante crisi finanziaria e dei consumi nel dopoguerra – tornerà a crescere ulteriormente nei prossimi anni. E tornerà a crescere anche nelle dimensioni delle navi, perchè il disastro della Costa Concordia paradossalmente ha dimostrato che le attuali mega-navi hanno un elevato indice di sicurezza per i passeggeri anche nelle circostanze più drammatiche (trenta morti di oltre quattromila imbarcati rientra nelle casistiche più favorevoli in questi casi). E quanto consentono le economie di scala sulle grandi navi, secondo i parametri puramente materiali che cinicamente sono in testa a ogni valutazione, val bene qualche rischio.
[/hidepost]