Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Grimaldi: da 50 anni in Tunisia

NAPOLI – Sulla vicenda di Eurocargo Bari, nave ro/ro del Gruppo Grimaldi fermata in rada a Tunisi per divieto di attracco da parte delle autorità tunisine, è intervenuto, con una nota, anche l’armatore italiano.
[hidepost]“L’Eurocargo Bari, insieme alla sua gemella Eurocargo Cagliari – scrive la Grimaldi – è impiegata sul servizio ro/ro tra Livorno, Genova, Palermo e Tunisi offerto dal gruppo partenopeo, con cadenza trisettimanale.
“Nonostante il collegamento avesse ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie da parte delle autorità competenti tunisine e fosse iniziato lo scorso 19 novembre con due approdi a La Goulette (porto di Tunisi), esso è stato bruscamente interrotto il 23 novembre con il divieto all’attracco della nave Eurocargo Bari per motivi di congestione nel porto.
“Da quel giorno la nave è ferma in rada mentre altre navi arrivate successivamente hanno avuto l’autorizzazione ad attraccare. E’ quindi evidente che la congestione sia solo una giustificazione da parte delle autorità tunisine per dissuadere il Gruppo Grimaldi dal continuare ad offrire il suddetto collegamento il quale non è gradito dalla compagnia di Stato Compagnie Tunisienne de Navigation (CTN).
“Nonostante il coinvolgimento immediato del ministero degli Affari Esteri attraverso l’Ambasciata d’Italia a Tunisi, la situazione è rimasta immutata con 30 membri dell’equipaggio rimasti bloccati sull’Eurocargo Bari, insieme al suo carico.
“Nel frattempo, il Gruppo Grimaldi è vittima di una campagna denigratoria e calunniosa sulla stampa tunisina volta a ledere la sua immagine, campagna che sembrerebbe sia stata fomentata dalla stessa CTN.
“Quest’aggressione è rivolta ad un Gruppo il quale è presente in Tunisia senza interruzione da circa 50 anni attraverso investimenti importanti che producono benefici tangibili nel settore del trasporto, della logistica e del turismo con importanti ricadute a livello economico e sociale per il paese nordafricano.
“Attualmente il Gruppo Grimaldi trasporta tutti gli anni un numero importante di turisti stranieri verso la Tunisia, promuovendo il Paese come meta turistica. Attraverso Grimaldi Lines Tour Operator vengono offerti dei pacchetti nave + albergo, contribuendo così allo sviluppo delle attività del settore alberghiero tunisino. Inoltre, decine di migliaia di cittadini tunisini utilizzano i collegamenti marittimi del Gruppo tra l’Italia (Civitavecchia, Salerno, Palermo, Trapani) e la Tunisia (Tunisi – Radès).
“Nel settore merci, il Gruppo Grimaldi trasporta ogni anno da e verso Tunisi migliaia di unità rotabili (automobili, camion, semirimorchi, etc.) così come dei container di ogni tipo, contribuendo allo sviluppo dei rapporti commerciali tra la Tunisia ed il resto del mondo.
“Per sostenere gli sforzi del Gruppo in Tunisia è stata inoltre creata nel 2011 “Grimaldi Tunisie”, impiegando circa 50 dipendenti il cui numero dovrebbe aumentare nel futuro.
“Il divieto all’attracco di cui è vittima il Gruppo Grimaldi ha avuto come risultato la reazione dei sindacati italiani i quali si sono immediatamente mobilitati per difendere i posti di lavoro dei lavoratori marittimi e portuali italiani minacciati da un’eventuale interruzione del servizio offerto dal Gruppo Grimaldi.
“Il Gruppo Grimaldi auspica una rapida e definitiva conclusione della questione con la rimozione di tutti gli ostacoli posti all’attracco a Tunisi delle proprie navi ro/ro, invitando le autorità italiane ad intensificare i propri sforzi in tal senso nei confronti di quelle tunisine”.

[/hidepost]

Pubblicato il
5 Dicembre 2012

Potrebbe interessarti

Avanti adagio, quasi indietro

Potremmo dire, parafrasando Guido Gozzano, che tra gli infiniti problemi che riguardano il nostro mondo attuale, tra guerre e genocidi, ci sono anche le “piccole cose di pessimo gusto”. Tra queste c’è l’incredibile vicenda...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio