Toremar: gli aumenti e i programmi
FIRENZE – Tanto tuonò, dice il proverbio, che piovve. Dopo i molti richiami di Achille Onorato sui costi crescenti Toremar e Regione Toscana hanno siglato il rinnovo del contratto di servizio.
[hidepost]Le condizioni principali dell’accordo riguardano il mantenimento delle tariffe per i residenti e l’accelerazione del programma degli investimenti sulla flotta.
La nuova normativa sull’Iva e l’aumento del costo dei carburanti – sottolinea la Toremar – che hanno pesantemente aumentato i costi per tutte le compagnie marittime, hanno costretto la Regione Toscana a rivedere le tariffe previste dal contratto di servizio stipulato lo scorso anno dopo la privatizzazione della società di navigazione.
Faranno eccezione i residenti, che subiranno solo l’adeguamento all’indice di inflazione e non avranno più l’obbligo di prenotazione del posto auto, un obbligo che fino ad oggi incideva circa il 10% sulla tariffa.
Le tariffe Toremar subiranno un aumento, che sarà del 20% in bassa e media stagione, del 25% in alta stagione. Fa eccezione l’isola di Capraia dove anche in alta stagione l’aumento tariffario sarà del 20%.
Per il trasporto dei veicoli è invece previsto un incremento progressivo del 10% in bassa stagione, del 20% in media e del 25% in alta stagione.
“La Toscana è l’unica Regione ad aver portato a termine – dice a sua volta la Regione – la privatizzazione della propria compagnia ex Tirrenia e dunque l’unica Regione ad essersi assicurata i finanziamenti statali per i collegamenti marittimi, evitando la situazione di crisi che si è venuta a creare in altre realtà che non hanno avviato o concluso il processo di liberalizzazione dei servizi. Grazie alla gara e al contratto di servizio che lega Toremar e la Regione per 12 anni, è stato inoltre avviato un intenso programma di ringiovanimento della flotta”.
Nei programmi, c’è per quest’anno il refitting del traghetto Liburna, un intervento (controcarena) sull’Aethalia ed entro il 2015 la ristrutturazione di Bellini e Marmorica.
Secondo Achille Onorato, amministratore delegato di Toremar, i biglietti della compagnia ex regionale ed oggi appartenente al gruppo Moby dovevano necessariamente aumentare. “Altrimenti per la compagnia sarà crisi” – ha scritto Onorato in risposta agli imprenditori turistici dell’Elba – perché quando è stato sottoscritto l’accordo con la Regione sul mantenimento delle tariffe non si erano verificati gli imprevedibili aumenti del carburante e in particolare “la non deducibilità dell’Iva su tutti gli acquisti, carburante compreso”. Onorato ha fornito anche cifre significative: il carburante è passato da 750 euro a tonnellata a 1050 quasi di colpo, e ogni corsa tra Piombino e l’Elba costa più di 1000 euro solo di fuel, senza considerare il resto. Per fare pari con le spese di carburante – dice ancora Onorato – d’inverno e considerando solo i residenti all’attuale costo di 3,5 euro a biglietto occorrerebbero almeno 350 passeggeri a corsa.
Toremar poi deve “supportare” non solo la linea con l’Elba, che bene o male d’estate probabilmente diventa anche redditizia, ma “una miriade di corse con altre isole” sulle quali d’inverno spesso viaggiano una decina di passeggeri o poco meno, malgrado le miglia da percorrere siano più che con l’Elba. L’esempio di Capraia è il più significativo: per le 72 miglia tra andata e ritorno, che il traghetto deve compiere ogni giorno anche se è vuoto, si spendono di carburante circa 4500 euro a viaggio, senza considerare il resto. E di recente la Porto 2000 di Livorno ha anche fatto pagare di più la sosta del traghetto nel porto mediceo, avendogli riservato un’area in esclusiva. Di contro i passeggeri per Capraia sono sempre meno, anche per il costo del biglietto: e siamo al cane che si morde la coda.
A.F.
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