Trasportounito minaccia blocco dei porti sardi
CAGLIARI – Inaccettabili, insopportabili, insostenibili. Così Maurizio Longo ha stigmatizzato le conseguenze dei nuovi aumenti di tariffa decisi dagli armatori che gestiscono servizi di traghetti da e per la Sardegna.
[hidepost]Questi aumenti mediamente del 10% non colpiscono solo l’autotrasporto che non è in condizione di farsi riconoscere aumenti dai suoi committenti, ma specialmente sono destinati ad annientare l’economia, o quello che resta, dell’economia della Sardegna. L’incidenza di questi aumenti sul costo finale del trasporto e quindi in percentuale sul valore delle merci – ha chiarito Longo – è spropositata e affossa in modo definitivo quella continuità territoriale che dovrebbe essere garantita alla Sardegna.
Un caso per tutti: Tirrenia-Cin, dopo aver aumentato i noli a gennaio dell’8%, azzerando gli sconti, ha ora comunicato che, in adeguamento alla convenzione sottoscritta con l’amministrazione ministeriale, provvederà ad un ulteriore aumento a giugno p.v. di circa il 10%. E non finisce qui. La stessa Tirrenia, come si legge nella lettera inviata a tutti i clienti, è di procedere ulteriormente ad adeguare le tariffe merci alle condizioni concordate in Convenzione di esercizio con gli uffici ministeriali e quindi con lo Stato.
Trasportounito chiede l’intervento immediato delle Istituzioni. In assenza di misure urgenti, esisterà una sola strada percorribile. Quella del blocco totale dei porti in Sardegna senza escludere la possibilità di attuare analoghi blocchi anche e negli scali in continente.
Il coordinatore Trasportounito Sardegna, Piero Muscas ha già richiesto l’intervento immediato del presidente della Regione Sardegna e dell’assessore regionale ai Trasporti in particolare verso il ministero dei Trasporti, al fine di rivedere gli accordi in convenzione.
Sulla Cagliari-Livorno il costo di un semirimorchio passerà da giugno da 315 a 477 euro. Gli aumenti riguardano secondo Trasportounito, sia Tirrenia che Moby.
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