Sostenibilità ambientale del turismo marittimo
Un esaustivo dibattito sulle problematiche dell’inquinamento e pressione antropica – Le nuove navi e le innovazioni per rumori ed emissioni
TRIESTE – Promosso dalla Fondazione Istituto di Cultura Marittimo Portuale di Trieste si è tenuto, alla Centrale Idrodinamica del Punto Franco Vecchio un convegno sulla sostenibilità ambientale del turismo marittimo e costiero nel contesto generale della cosiddetta “Blue Growth”.
Il convegno si è aperto con un intervento del dottor Rossi Brigante presidente della Fondazione ICMP, il quale ha ricordato che la manifestazione si inquadra nella “Giornata Europea dei Mari” ed è stata inclusa dalla direzione generale mare della commissione europea tra i due eventi del genere organizzati in Italia.
[hidepost]E’ seguito l’intervento dell’ingegner Marcone, capo della direzione tecnica dell’Autorità portuale, che ha evidenziato come questa sia impegnata nella individuazione di soluzioni orientate al contenimento dell’impatto ambientale dei traffici e delle attività portuali. Il CV(CP) Serrano, in rappresentanza del comandante del Porto, ha ricordato l’impegno delle donne e degli uomini della Guardia Costiera a tutela della sicurezza in mare, ma anche a tutela degli ecosistemi. A chiusura della prima fase del Convegno il commendator Paoletti, presidente della Camera di Commercio di Trieste è intervenuto sul tema della Blue Economy e ha brevemente illustrato le attività svolte in questo contesto dall’Ente camerale.
Sono seguiti gli interventi di saluto da parte dell’ingegner Marchesini, AD di DITENAVE, che ha ricordato l’impegno del distretto nel campo della ricerca, dell’innovazione e della formazione, del presidente della sezione provinciale di Italia Nostra, dottor Perna, che ha ribadito l’impegno dell’associazione a sostegno delle iniziative culturali della Fondazione e ha auspicato che il Polo Museale diventi anche il luogo in cui convocare tavoli di consultazione connessi a tematiche marittime e portuali, e del dottor Spoto, direttore dell’Area Marina Protetta di Miramare, che ha inquadrato l’importanza dei risultati ottenuti per diffondere la coscienza ambientale attraverso le attività di quella struttura.
Introdotta dalla dottoressa Caroli, direttore del Polo Museale del PFV, che ha evidenziato l’impegno e i risultati conseguiti dalla Fondazione ICMP nel campo della diffusione della cultura del mare ed ha auspicato che la Centrale Idrodinamica diventi il centro propulsivo di tutte le iniziative e gli eventi legati alla marineria, alla portualità e, più in generale, alla gente di mare, la sessione tecnica è stata aperta dal CC(CP) Parascandolo che ha illustrato in dettaglio i compiti, i mezzi ed i riferimenti operativi del Corpo delle Capitanerie di Porto e della Guardia Costiera. Successivamente il dottor Marchese dell’agenzia speciale Aries della CCIAA ha ripreso il tema della Blue Economy con particolare attenzione agli ambiti marittimi. A chiudere questo primo gruppo di relazioni un breve intervento dell’assessore comunale Laureni che ha ricordato come il Comune di Trieste sia particolarmente attento a tutte le inziative proposte per garantire un sempre più corretto approccio tra attività marittima e tutela dell’ambiente.
Il dottor Franzosini, dall’osservatorio privilegiato dell’Area Marina Protetta di Miramare, dopo aver evidenziato la vulnerabilità del sistema ambientale marino e costiero, ha richiamato, tra l’altro, l’attenzione sul problema della introduzione di specie aliene nelle acque del Mediterraneo attraverso le acque di zavorra, argomento ripreso dalla dottoressa Del Negro, ricercatrice dell’OGS, che ha affrontato anche gli aspetti connessi con la attenuazione naturale degli effetti degli sversamenti di idrocarburi attraverso l’azione dei batteri autoctoni presenti nelle acque marine.
L’ingegner Maccari della Fincantieri ha puntualizzato dettagliatamente tutti i settori in cui si può intervenire sulla nave, già in fase di progettazione e costruzione e poi di gestione operativa, per mitigare l’impatto sull’ambiente delle emissioni, degli scarichi a mare, del rumore, della produzione di rifiuti riferendosi in particolare alle grandi navi passeggeri. Ancora sul controllo delle emissioni l’intervento dell’ingegner Casalotto della Wartsila che ha esaminato punti di forza e punti di debolezza delle diverse soluzioni tecnologicamente disponibili per consentire il rispetto di limiti di concentrazione ammissibile sempre più restrittivi.
Sul tema delle acque reflue e del loro trattamento a bordo delle imbarcazioni da diporto, ma anche in terraferma, è intervenuto l’ingegner Leoni della Waterloop System, società milanese che affianca il Gruppo Beneteau nella ricerca avanzata su questi temi specifici.
Ultimo intervento quello della dottoressa Stuparich che ha tracciato un sunto delle attività formative condotte da “progettoMare” struttura operativa del Polo Formativo per lo Sviluppo dell’Economia del Mare, evidenziando come dall’innovazione e dalla ricerca nascano sempre nuovi fabbisogni formativi che solo iniziative come quella di “progettoMare” sono in grado di soddisfare e come sia fondamentale che le Istituzioni confermino il loro impegno economico in tale direzione.
Ha chiuso i lavori del Maritime Day 2013 il presidente Rossi Brigante.
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