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Marina Militare e Marevivo per la difesa dell’ambiente

Un incontro al vertice sulla malattia dei piccoli cetacei

ROMA – Un’occasione per fare chiarezza sulle cause effettive che hanno condotto alla morte 150 delfini in 100 giorni lungo le coste italiane e, insieme, un modo per approfondire i temi della tutela del mare: dall’importanza dell’educazione ambientale, attraverso progetti come «Delfini guardiani» di Marevivo per i bambini delle isole, alle prospettive future della Marina Militare, che vanno oltre la difesa – 50 navi delle 60 andranno in pensione entro il 2025 – e abbracciano attivamente la sensibilità e l’attenzione per l’ambiente che ci circonda.
[hidepost]Sono le chiavi principali dell’incontro “Delfini a rischio … perché? Dalle quotidiane minacce alla recente epidemia” che si è tenuto, presso il Circolo Ufficiali Marina Militare “Caio Duilio” e a cui sono intervenuti Luciano Nardini, presidente Circolo Ufficiali, Rosalba Giugni, presidente Marevivo, Oliviero Montanaro, National Focal Point Santuario Pelagos, Sandro Mazzariol, coordinatore CERT e ricercatore dell’Università di Padova, Aurelio Caligiore, RAM Capitanerie di Porto – Rete di Avvistamento Mammiferi Marini. Le conclusioni sono state affidate al Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Giuseppe De Giorgi e ha condotto la serata la giornalista Donatella Bianchi.
Se da una parte il morbillivirus si conferma fattore principale dell’anomala moria di delfini, che da gennaio ha interessato le coste del Tirreno, dall’altra va sottolineato che “le stenelle, quasi tutte giovani di età inferiore ai 20 anni, sono morte per una serie di concause: scarsità di cibo, pesca intensiva, inquinamento che riduce le difese immunitarie dei cetacei, in sintesi un mare malato a causa dell’azione umana”, ha spiegato Sandro Mazzariol durante il suo intervento.
Ad essere colpito in particolare è stato il cuore del Santuario dei Cetacei: “Il Santuario, area marina protetta che interessa il territorio francese, monegasco e italiano, non ha in definitiva strumenti concreti, è soprattutto un messaggio di tutela – ha affermato Oliviero Montanaro -. Nel 2009 abbiamo stipulato la “Carta del Partenariato“, hanno aderito per il momento 25 comuni ma la direzione intrapresa è quella giusta”. A sottolineare, invece, il ruolo operativo del ministero dell’Ambiente, ed in particolare delle Capitanerie di Porto nel monitoraggio dei cetacei e non solo, è stato il comandante Aurelio Caligiore.
“L’impegno di Marevivo per questi splendidi mammiferi marini, da trent’anni, prosegue ininterrottamente: dalla lotta contro le spadare alla pesca illegale, alla creazione di un marchio di qualità per certificare che nessun delfino è stato ucciso nella pesca del pesce spada, fino alla campagna in corso “SOS Delfini”. Del resto il nostro simbolo sono proprio i nostri cugini del mare, che fanno da interfaccia tra il mondo terrestre e quello marino“, ha commentato Rosalba Giugni.
A chiudere l’incontro il video che ha raccontato l’avventura dei “Delfini Guardian”, i mille giovanissimi protagonisti dell’omonimo progetto di educazione ambientale delle isole minori e dei comuni costieri che, grazie alla Marina Militare, quest’anno hanno avuto l’opportunità di vivere l’esperienza unica di navigazione a vela lungo le coste d’Italia e conoscere così la cultura del mare.
“Amare il mare significa occuparsi del mare e spero che questi giovani ragazzi abbiano appreso in questa esperienza con noi che è semplicissimo vivere con regole rispettose dell’ambiente a beneficio della collettività” ha concluso Giuseppe De Giorgi.

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Pubblicato il
13 Luglio 2013

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