Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

In ricordo di Aldo Spadoni

Aldo Spadoni

LIVORNO – Dieci anni fa, il 15 settembre del 2003, moriva improvvisamente nella notte uno dei più grandi imprenditori livornesi dello shipping, Aldo Spadoni. Aveva 74 anni ma il dinamismo, le iniziative e anche le aspirazioni di un giovane: che l’età non aveva scalfito.
Chi l’ha conosciuto e frequentato anche per motivi di lavoro – era presidente della nostra società editoriale e spesso ci incontravamo per fare il punto sul giornale e sulle problematiche dello shipping – sa bene che il “sor Aldo” anteponeva a tutto il rapporto umano dove non aveva compromessi: dava totale fiducia a chi riteneva la meritasse e in questo non aveva limiti. Era un buono, che qualche volta cercava di difendersi dietro una maschera ruvida che peraltro non gli si addiceva. Amava l’ironia e la usava spesso anche verso se stesso, come tutte le persone di spirito aperto.
Era, in particolare, un imprenditore dello shipping intelligente, lungimirante, preparato e accorto.
[hidepost]Fu il primo a credere in un giovanotto che si era temerariamente lanciato in un’avventura armatoriale allora piena d’incognite, un certo Gianluigi Aponte con la sua MSC. Ne divenne il primo agente marittimo, lo aiutò con consigli e con contratti, lo seguì nella sua crescita dandogli piena fiducia e supporto. E Aponte, diventato il grande armatore mondiale che conosciamo, non dimenticò mai il “sor Aldo” anche quando il porto di Livorno rappresentò per lui un granello nella galassia degli scali intercontinentali battuti dalla sua flotta. Alle esequie di Aldo, Gianluigi Aponte volle essere presente a fianco della signora Maria Pia Spadoni e al figlio Luca, entrambi cooptati – prima la signora, poi Luca – nell’agenzia marittima che tutt’oggi porta il nome dello scomparso.
Il tempo è una màcina che distrugge quasi tutto: ma non il ricordo di quel galantuomo, capace imprenditore e appassionato del proprio mestiere che fu il “sor Aldo”. Più che per le cariche che ricoprì – fu a lungo anche presidente dell’Asamar e membro di varie commissioni specialistiche del settore portuale – lo ricordiamo tutti come uomo e come amico. E gli amici, si sa, non muoiono mai nei nostri cuori.
A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
14 Settembre 2013

Potrebbe interessarti

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora