Visita il sito web
Tempo per la lettura: < 1 minuto

Il rispetto per le vittime disperse

GIGLIO PORTO – E’ vero, è un’operazione tecnologicamente unica al mondo: e nella civiltà dell’immagine, è comprensibile che ci siano oltre 400 reti televisive e centinaia di giornalisti accreditati da tutti i paesi dei cinque continenti per il raddrizzamento del grande relitto.
[hidepost]Eppure, come ha detto giustamente il commissario governativo Gabrielli, non bisogna dimenticare che l’immenso relitto è ancora la tomba di qualcuno. Una tomba che meriterebbe forse meno scenografie da circo e più meditazione.
Al momento in cui andiamo in macchina, non si sa – o almeno noi non sappiamo – se l’operazione può dirsi bene avviata, oppure soltanto iniziata: e specialmente non si sa se ci sono notizie dei poveri resti di chi è rimasto un anno e mezzo in quella tragica tomba d’acqua e di lamiere. Possiamo solo augurarci, come modesta rappresentanza dei media del settore marittimo-portuale, che si abbia il dovuto rispetto per le vittime della tragedia: per quelle che da tempo riposano in terra consacrata e per quelle che ancora aspettano di avere una tomba che non fosse il relitto. Nell’immensità di una tragedia che peraltro poteva diventare anche una immensa strage, il ricordo delle persone, delle loro sofferenze e delle sofferenze dei loro cari, non va dimenticato: facendo prevalere gli aspetti tecnologici che sono certamente importanti e rappresentano – nel successo e nell’insuccesso – il massimo di quanto l’uomo è stato capace di inventare, ma che malgrado questo contano meno di una sola delle vite umane perdute. Ci auguriamo che nell’operazione in corso al Giglio questo aspetto non venga mai dimenticato.
A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
18 Settembre 2013

Potrebbe interessarti

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio