Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Sul “parbuckling” del grande relitto lo scontro sul dove sarà demolito

Fincantieri ribadisce che Palermo rimane il sito più indicato e Costa Crociere continua a non pronunciarsi – Le pressioni politiche e delle lobby – Altri sei mesi per le fasi finali

GIGLIO PORTO – Come si diceva un tempo, lo spettacolo è andato a incominciare. Perché è diventato ormai spettacolo – il diritto/dovere dell’informazione in questo caso è incentivato dall’unicità dell’operazione – l’intervento in corso sul relitto della Concordia: seguito in diretta da televisioni, siti Internet e tutti i più moderni mezzi d’informazione dell’epoca. Mentre andiamo in macchina c’è chi, anche nella nostra redazione, segue l’evento sull’I-phone, praticamente come essere sul posto. Come diceva cinquant’anni fa il protagonista in un celebre film, “E’ la stampa, bellezza!”
[hidepost]In questa realtà mediatica dell’evento seguito in tempo reale minuto per minuto, pretendere di raccontarlo sul nostro bisettimanale sarebbe assurdo. Quando leggerete queste righe, saprete molto di più di quello che sappiamo noi in questo momento mentre scriviamo.
Ma qualche considerazione può forse essere utile a capire che cosa sta succedendo dietro l’immensa “macchina” dell’evento, dietro il suo successo e dietro anche ai suoi insuccessi. Che vanno capiti – compresi quelli dovuti al meteo instabile e alla complessità delle variabili indipendenti – e che andranno valutati a operazione compiuta, esattamente quando si saprà in modo definitivo che cosa verrà fatto con quest’immane carcassa.
Ancora oggi, mentre la grande informazione spara bordate su bordate sugli aspetti tecnici e progettuali dell’intervento, fanno scintille nel duello le sciabolate tra le istituzioni da una parte e l’abbinata Costa crociere-Fincantieri dall’altra. Con le istituzioni – governo nazionale e governo toscano – decise a sostenere l’ipotesi Piombino, se il sito sarà pronto e se il relitto non andrà in pezzi prima. Sciabolate sottotraccia, ma nemmeno tanto: perché proprio mentre la macchina del “parbuckling” vantava di aver sollevato dei primi 40 cm la fiancata immersa del relitto, da parte di Fincantieri si rilanciava l’idea che, se e quando il relitto tornerà a galleggiare, il sito di demolizione non potrà che essere il grande bacino di Palermo. E Costa Crociere sembra essere della stessa idea: malgrado il trasferimento a Palermo di quello che riusciranno a far galleggiare – se ci riusciranno – comporti una navigazione dieci volte più pericolosa, più complessa e più costosa di quella verso Piombino.
Come dicevamo, è presto per fare ipotesi di trasferimento. Siamo solo all’inizio di quella che dovrà essere la più grande operazione di rigalleggiamento di un relitto mai tentata e per quello che si sa al momento in cui scriviamo, non tutto sta andando come previsto. La tecnologia, è noto, può essere eccezionale ma non infallibile, specie dove le varianti possibili sono infinite. Da qui poi alla fase finale, passeranno non meno di altri sei mesi.
Quello che semmai può amareggiare è che sulla conclusione di una delle più grandi tragedie della navigazione lusoria nel Mediterraneo diventino determinanti fattori di scontro politico, istituzionale e addirittura di lobby economiche. Oggi tutto è sottopelle di fronte al grande, tragico spettacolo. Ma da domani…
A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
18 Settembre 2013

Potrebbe interessarti

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio