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VIP del mare al Gala Dinner con il V Port&ShippingTEC

Grande successo del tradizionale incontro del Gruppo Giovani di Assagenti – La collaborazione di Click Utility Team – Nostre interviste ad Alberto Banchero, Lucien Arkas, Gian Enrico Duci, Umberto Masucci, Michele Pappalardo e Giorgio Guerello – Il convegno Wista

GENOVA – La dodicesima edizione del Gala Dinner venerdì scorso ha accolto il gotha dello shipping internazionale sia nel padiglione Jean Neauvel della Fiera di Genova come nell’attigua favolosa terrazza sul mare. Il grande evento biennale dei broker e degli agenti marittimi genovesi è stato il momento culmine di un’intensa settimana, la Genoa Shipping Week che in questa unione ha avuto il battesimo. Grazie alla collaborazione con Click Utility Team, organizzatore del V forum internazionale Port&ShippingTec, è infatti pienamente riuscita la scommessa anticipata nel corso della precedente edizione dal past president Assagenti Giovanni Cerruti e dal presidente del suo Gruppo Giovani Alberto Banchero: quella di far diventare il Dinner il culmine di una kermesse culturale dedicata di alto livello.

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Lucien Arkas

Verso il termine quindi di una settimana incentrata su incontri su “green shipping”, “smart port” e focus su nuovi mercati della Turchia e Africa del nord, il Gala Dinner Assagenti ha confermato il suo trend di continua evoluzione raggiungendo oltre 3000 ospiti provenienti da 46 nazioni che si sono incontrati per allargare i propri contatti e mantenere le loro pubbliche relazioni.
L’idea della settimana dello shipping, così come quella della creazione del Dinner nel 1993, è del Gruppo Giovani Assagenti ed abbiamo pertanto iniziato a raccogliere impressioni partendo dal presidente Alberto Banchero: “In un contesto italiano dove tutti promettono e quasi mai realizzano oggi possiamo dire di aver lavorato bene e raggiunto l’obiettivo che ci eravamo posti due anni fa. Gli incontri di questa settimana sono stati molto importanti; solo per citarne due: quello sul combustibile LNG – che mi auguro possa diventare una realtà percorribile in futuro – e la sessione sulla Turchia con l’ambasciatore turco e Lucien Arkas. Tutti comunque hanno riguardato argomenti di estrema attualità ed interesse con prestigiosi relatori. L’unione con P&ST ha raddoppiato la forza di impatto ed ambedue gli eventi ne sono usciti accresciuti: gli incontri hanno visto duplicare le partecipazioni mentre, per quel che ci riguarda, abbiamo incrementato le adesioni internazionali. E la ricaduta sulla città sarà ottima dato che si stimano 4/5.000 persone per oltre 3 milioni di euro. Ora la scommessa si sposta sulla prossima edizione ma sono certo che il nuovo presidente del Gruppo Giovani – poiché io per quella data avrò terminato il mio secondo mandato – saprà sviluppare ancora questo grande evento, sfruttando una situazione di mercato, oggi difficilissima, che non potrà che essere in ripresa”.
Da parte del presidente Assagenti Gian Enzo Duci: “La portata dell’iniziativa è stata di una tale dimensione che ad inizio settimana temevo che avessimo concepito una follia. Invece è andato tutto benissimo. Se devo trovare un neo: la totale mancanza della politica. Nei convegni gli unici soggetti che hanno dato forfait sono stati i politici italiani – fatto particolarmente spiacevole nel caso del summit sulla Turchia: in un momento in cui essa rappresenta il locomotore dell’economia del Mediterraneo ed avevamo con noi una sua delegazione importantissima composta dall’ambasciatore, dal presidente della Camera di Commercio oltre che dai massimi esponenti dell’imprenditoria turca, non era presente un solo nostro politico. Il problema è ormai – evidentemente – di sistema e generale”. Il discorso è stato poi allargato alla situazione ed alle necessità del comparto: “In questo momento sarebbe necessario un piano completo della logistica italiana che, a fronte di risorse scarse, le coordini e le concentri in modo da ottenere quanto meno una massima funzionalità nello schema essenziale di due interporti, due porti e due aeroporti su cui puntare per tutto il Paese investendo sulle linee di collegamento di queste strutture. Ciò aiuterebbe a contrastare il proliferare di progetti improbabili e dispersivi che oggi – in assenza di politica logistica – distolgono attenzione e allontanano i finanziamenti”. Per quel che riguarda in particolare Genova? “Oggi il nostro porto ha iniziato a sfruttare bene quello che ha ed il prossimo passaggio vedrà un miglior collegamento a terra e lo spostamento della diga a mare, opere molto grandi quindi. Le opere che Genova poteva fare con le sue risorse sono in via di realizzazione grazie agli investimenti degli operatori, ma per guardare al futuro c’è bisogno di un intervento nazionale o quantomeno che si liberino risorse attraverso le quali si consenta al nostro porto di generare ricchezza per autofinanziarsi”.
Da Lucien Arkas, presidente del Gruppo Arkas (52 società per 6.800 dipendenti) parole stimolanti e quanto mai opportune per l’imprenditoria nazionale: “L’iniziativa della Genoa Shipping Week mi ha fatto molto piacere e quando sono stato invitato a partecipare ho subito aderito. Genova era e deve tornare ad essere il centro marittimo italiano. Il nostro gruppo è in una fase di sviluppo in tutto il Mediterraneo ma in particolare nei rapporti con l’Italia ed abbiamo in corso delle trattative con voi. Il vostro Paese rappresenta il pilastro del Mediterraneo e la fase di crisi che state vivendo passerà. Dovete essere più fiduciosi e meno timorosi e ricreare quel clima che, nel dopoguerra, vi ha consentito di ricostruire e ripartire con successo. E non aspettatevi aiuti: in Turchia noi imprenditori non aspettiamo la politica per mettere in pratica i nostri affari”.
Giorgio Guerello, presidente del Consiglio Comunale di Genova: “Siamo di fronte ad un evento straordinario sia per il mondo dello shipping che per la città di Genova che ci permette di far conoscere ancora di più il patrimonio di bellezza e di efficienza della nostra città. La realizzazione brillante di questa manifestazione ha prodotto un successo straordinario. La ricaduta economica dell’evento sulla città è grande e difficile da stimare tanto più se la consideriamo proiettata negli anni a venire in quanto credo che questa ottima riuscita sia di per sé un investimento della città sul suo futuro stesso”.
In linea con i pareri precedenti Umberto Masucci, presidente International Propeller Clubs e vicepresidente della Federazione del Mare che ha aggiunto significative considerazioni: “Una manifestazione assolutamente positiva che forse, ottimizzata nella programmazione evitando il sovrapporsi delle due sessioni delle conferenze, può avere addirittura un potenziale di maggiore partecipazione. Spero di poter veder realizzato anche a Napoli un evento come questo. Tutti gli spunti che ci sono giunti da queste conferenze ed in particolare dalla sessione sulla Turchia sono stati di grande insegnamento e concordo con quanto sostenuto da Lucien Arkas: in Italia dobbiamo avere il coraggio ed anche un po’ l’incoscienza di pensare positivo nonostante i tempi. Il futuro potrà essere produttivo mantenendo due condizioni: la prima è che noi imprenditori dobbiamo rimboccarci le maniche ed agire e la seconda è che dobbiamo pretendere dalla politica che faccia il proprio lavoro. Abbiamo ben sette porti italiani senza un presidente perché a Roma i partiti non si mettono d’accordo. Dobbiamo sanare questo scandalo. Dobbiamo iniziare a portare il cluster marittimo nei paesi stranieri, in Marocco, in Turchia ma anche in Tunisia, in Libia, in Algeria, in Egitto ovvero nei paesi che hanno attualmente instabilità ma che, non appena troveranno un equilibrio, nel medio termine, se avranno conosciuto il nostro know how potranno sceglierci come interlocutori privilegiati. Facciamo dunque sistema, supportati, possibilmente, dalla politica. Un personaggio importante questa sera mi ha detto: se il ministro Lupi fosse qui e vedesse queste migliaia di persone dello shipping mondiale riunite qui a Genova potrebbe concretamente capire quanto sono importanti quei numeri che forniamo e che vengono ancora sottovalutati come 40 miliardi di euro, 2,6% di Pil, 500.000 occupati diretti ed indiretti nel settore. Proviamo ad agire uniti come cluster marittimo così come ha dimostrato di fare, e con successo, la Turchia. Ed investiamo sul Mediterraneo: secondo l’Onu nel 2025 saremo 9 miliardi di persone di cui due miliardi saranno africani con conseguente spinta dei traffici verso questo mare”.
Le parole di Michele Pappalardo, presidente Federagenti :“Purtroppo, nonostante tutti i nostri sforzi, resta difficilissimo ricevere l’attenzione dovuta a questo settore per risolvere le problematiche dei nostri porti. Stiamo aspettando delle risposte per diverse richieste che abbiamo posto e queste risposte non arrivano. La riforma della legge sui porti, la necessità di semplificazione, l’esigenza di una spinta dell’informatizzazione: sono alcune delle richieste che abbiamo avanzato e per le quali non solo non ci sono giunti riscontri ma addirittura non vediamo neanche un vero interessamento. Forse esagerando sono arrivato a dire ai miei associati: A questo punto chiudiamo tutte le nostre aziende, diamo ai politici le chiavi e passiamo a loro la gestione dei porti. Chissà se questo riuscirebbe a scuoterli”.
Nel corso del Gala i partecipanti hanno potuto godere anche di uno spettacolo di due artisti di fama internazionale che li ha tenuti con il fiato sospeso: gli acrobati Kai Leclerc e Clara Ruiz, e, come nota finale, ad aggiungere anche un valore morale all’eleganza dell’insieme pregevole la scelta ecologica di utilizzare piatti in bamboo e carte riciclabili per l’imponente allestimento.
La Genoa Shipping Week si è infine chiusa con l’appuntamento la mattina successiva a Palazzo San Giorgio, sede dell’Autorità Portuale, con il convegno Wista “Confronto tra le professioni del mare nell’area mediterranea” ed uno spettacolo itinerante “100% portuali” della compagnia teatrale La Pozzanghera e con l’arrivederci alla prossima edizione.
Cinzia Garofoli

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Pubblicato il
25 Settembre 2013

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