Livorno-gossip: il domino delle presidenze
LIVORNO – C’è chi si meraviglia: e francamente, mi meraviglio della meraviglia. Perché tra pochi mesi si va alle votazioni per la ridistribuzione del potere locale e non essendoci alcun abilitato alla moltiplicazione dei pani e dei pesci – ovvero delle poltrone, sempre più scarse – in questi giorni è cominciato il volar via delle penne a sganassoni.
[hidepost]Altro che becchettarsi tra polli di Renzo: qui siamo allo sventrarsi tra avvoltoi. Il tutto, sia chiaro, con le forme dell’ipocrisia più spinta secondo le buone regole interne dei partiti: tu, caro compagno, m’insegni…; voi, cari amici, sapete bene… Solo chi è fuori dall’agone può permettersi di parlar chiaro. Un esempio? Chi ha letto l’ultimo Blog di Claudio Frontera sui congressi del Pd capisce che la corsa alle poltrone è l’unico vero obiettivo della quasi totalità dei politici, perché il partito – i partiti – sono diventati sgabelli per le personali ambizioni, siano essere nobili o miserabili. E gli iscritti? Conclude caustico Frontera: non rompete le scatole. Ve lo ricordate Frontera? Era anche lui un apparatik, giunto alla presidenza della Provincia, poi “segato” brutalmente: ma non credo sia diventato di destra, anzi. Oggi è – o mi sembra che sia – una amareggiata voce libera di quel che resta del Pd.
Scusate, ho divagato. Su queste pagine ci occupiamo di portualità e di economia marittima, quindi devo rimanere in tema. E il tema ritorna dalla finestra: nella corsa alle poltrone, si fa un gran polverone intorno alla quaterna delle prossime scadenze livornesi. Camera di Commercio , Porto 2000, Comune, Autorità portuale. In un gustoso resoconto sui pissi-pissi-bao-bao dopo i brain storms del Pd al Lem, ho letto che ci sarebbe un giochino del domino su queste poltrone per assicurare al sindaco uscente di Livorno un congruo futuro. Ovvero: sindaco Cosimi al posto di Giuliano Gallanti alla presidenza dell’Autorità portuale, ex sindaco Gianfranco Lamberti al posto di Roberto Piccini alla presidenza della Porto 2000 (forse nel frattempo in privatizzazione, almeno parziale), Roberto Nardi fuori dalla presidenza della Camera di Commercio perché è un rompicoglioni non schierato, e peggio per lui se non ce la farà a riciclarsi alla presidenza (molto difficile) o alla segreteria generale (difficile) della Port Authority di Piombino.
Tutto questo a spanne e ovviamente con il beneficio del dubbio. Perché i giochini non sembrano così semplici. Qualche dubbio? Partiamo dalla sentenza 04768 del Consiglio di Stato (il nostro “fondino” d’apertura): può anche darsi che rimanga lettera morta, non sarebbe il primo caso. Ma se dovesse davvero diventare norma, ce la farà Alessandro Cosimi a farsi presentare per l’Autorità portuale con un curriculum di “massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuali” come chiede la legge? Dalla poltrona di Cagliari il senatore Massidda è stato cacciato proprio in base a questa norma: e oltre a Cosimi dovrebbe cominciare a preoccuparsi anche il sindaco di Piombino Anselmi, per esempio. E tanti altri candidati più o meno alternativi. Così, se nel domino delle poltrone cade una “tessera”, il rischio è che vada all’aria tutto il giochino. Ma forse stiamo parlando di regole da paese normale e non da “questo” paese.
Antonio Fulvi
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