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A Maneschi Propeller d’Oro di Trieste

Pierluigi Maneschi

TRIESTE – “Il porto di Trieste è la prima industria della città, ma per sfruttarne appieno tutte le potenzialità bisogna che i triestini cambino mentalità”.
Con queste parole, Pierluigi Maneschi, l’imprenditore livornese che a Trieste contribuisce con circa 1,3 miliardi di euro di fatturato al Pil locale, ha iniziato il discorso di ringraziamento per aver ricevuto il premio Propeller d’Oro, riassegnato dopo tre anni di pausa ad una “personalità di spicco particolarmente distintasi nelle attività del settore marittimo-portuale e per la città di Trieste”.
[hidepost]Nel rivolgersi alla platea, Maneschi ha sottolineato, con quello che all’inizio sembrava uno sfogo amaro, tutte le difficoltà incontrate, e non ancora superate, dalle società del suo gruppo nonostante gli importanti investimenti distribuiti sul territorio.
“La città di Trieste non è conscia dell’importanza del suo porto, solo di recente si è ricominciato a parlare dello scalo – ha detto Maneschi – come di un fattore importante per la crescita economica. Ma potrei citare numerosi esempi di difficoltà nelle mie aziende, sia per quanto riguarda le attività marittime che quelle legate alla rivitalizzazione del Porto vecchio”.
L’occasione per premiare Pierluigi Maneschi è stata fornita dalla conviviale di fine anno che l’International Propeller club di Trieste ha tenuto nel capoluogo regionale, anche per ricordare un 2013 pieno di eventi e di cambiamenti tra i quali l’elezione di un nuovo consiglio direttivo rinnovato e “ringiovanito“.
L’attività del Club triestino, infatti, ha visto un crescendo durante tutto l’arco dell’anno, e l’incontro di ha registrato il record storico di presenze con quasi un centinaio di partecipanti.
Al termine dell’incontro, lo stesso Maneschi ha voluto lanciare un messaggio di ottimismo con lo sguardo rivolto al futuro: “Trieste ha delle enormi potenzialità, perché il suo mercato di riferimento non è l’Italia. Per usare un paradosso, potremmo dire che noi non siamo italiani, siamo europei. Il porto è l’unica vera e grande risorsa sulla quale puntare per lo sviluppo economico della città e quindi per dare risposte alla crisi occupazionale che, anche in questa regione come nel resto d’Italia, si fa sentire pesantemente”.
“Abbiamo incrementato l’attività del Club con conviviali d’interesse molto partecipate dai soci e dagli ospiti ed aumentato il numero dei soci con l’adesione di numerose, new entry. Per l’anno 2014 intendiamo ulteriormente procedere con un maggiore coinvolgimento e visibilità del Propeller Club di Trieste e con un aumentato focus ed impegno su tutte le attività attinenti il settore marittimo e portuale”. Con queste parole Fabrizio Zerbini, presidente del sodalizio triestino, ha voluto salutare tutti i partecipanti promettendo di mantenere, ed anzi di fare crescere, il numero di iniziative del Propeller Club durante il 2014.

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Pubblicato il
28 Dicembre 2013

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