Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

E la riforma? quasi bagarre al Senato

ROMA – Se non bastassero le fibrillazioni in Assoporti, con la crescente perdita di “pezzi pregiati” (Merlo, Di Marco, etc.) dall’associazione, anche in Parlamento non sembra che le cose vadano meglio sulla riforma della riforma.
[hidepost]Tra le novità, la “resa” di Lupi sul caso Massidda, che è stato rimosso dal ministro anche da commissario del porto di Cagliari, sostituito dal comandante della Capitaneria capitano di vascello (Cp) Vincenzo De Marco.
Le ultime indiscrezioni romane arrivano dalla commissione lavori pubblici del Senato dove si stanno faticosamente discutendo i tanti emendamenti presentati al testo del ddl di riforma, quello chiamato ufficialmente Filippi-Matteoli e nei corridoi chiamato “la riformicchia”.
All’assalto del testo sono specialmente i pasdaran di Grillo con la senatrice Andrea Cioffi che ha “sparato” emendamenti non certo marginali. I Cinque Stelle chiedono: che i candidati alla presidenza delle Autorità portuali non abbiano ricoperto altre cariche pubbliche (De profundis per i sindaci..); che non ricoprano in contemporanea altri incarichi pubblici; che dopo la fine del mandato non svolgano incarichi in campo marittimo e logistico (conflitti di interesse). Pare che lo stesso presidente della commissione del Senato, Altero Matteoli, abbia invitato la grillina a riformulare le sue richieste con emendamenti “meno drastici”. E il tutto è slittato ad altra, prossima seduta. Da parte sua il senatore Filippi, portavoce della linea Ds, insiste sulle candidature alla presidenza “di alta esperienza istituzionale, amministrativa o professionale nelle materie di competenza dell’Autorità portuale”, che sembra una formula abbastanza surrettizia per accontentare, almeno nella forma la clamorosa sentenza che ha “defenestrato” a Cagliari il senatore Massidda.
Se al Senato si traccheggia, alla Camera non si va molto più avanti. E’ partita anche un’interrogazione al ministro Lupi perché si proceda “al più presto” a rivedere i criteri di nomine alle presidenze. Un passaggio importante della riforma, ma solo un passaggio, diventato a quanto pare prioritario. E per il resto? Avanti adagio, quasi indietro…
Antonio Fulvi

[/hidepost]

Pubblicato il
8 Febbraio 2014

Potrebbe interessarti

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

“Non solo editore”

È stato, per chi l’ha conosciuto, un maestro di vita: appassionato del mare, del bello scrivere e anche delle gioie che possono venirne. Uomo di cultura, mai ostentata ma semmai offerta con un filo di...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio