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Il santuario dei cetacei Pelagos sotto controllo dalle “navi gialle”

Numerosi gruppi di osservatori sui traghetti con la Corsica – I risultati dell’osservazione della passata stagione confermano anche la presenza di cuccioli di capodogli

GENOVA – Ritrovamenti di due carcasse spiaggiate (probabilmente un globicefalo e un delfino). Malgrado l’intenso traffico navale, malgrado di scarichi, la pesca intensiva e l’entropizzazione delle coste, i grandi cetacei continuano a viverci: e gli studiosi sono sempre più impegnati a tenerli d’occhio, utilizzando tutti gli strumenti di censimento possibile.
[hidepost]E’ con questa premessa che parte in questi giorni, per l’ottavo anno consecutivo, il progetto della fondazione CIMA “Marine Mammal Observer”, che si avvale della disponibilità gratuita delle navi della società armatoriale Corsica & Sardinia Ferries di Pascal Lotà. La compagnia, che opera da Livorno sulle rotte con la Corsica e la Sardegna, ospita da questo mese per campagne settimanali sui traghetti diretti in Corsica i ricercatori della già detta Fondazione e di altri enti di ricerca come l’Accademia del leviatano e l’Università di Pisa.
Si punta a “contare” fisicamente, dall’alto della plancia delle navi gialle dirette in Corsica, gli esemplari delle otto principali specie di cetacei del Tirreno: le stenelle striate, specie molto comune che tra la costa toscana e la Corsica vive in comunità di centinaia e a volte migliaia di esemplari (e spesso viene scambiata per un delfino comune, che invece in zona è assai più raro); ma anche gli zifi, i globicefali, le balenottere comuni, i capodogli. E sebbene alcuni studiosi tendano ad escluderne la presenza, sarebbero state segnalate da diportisti anche alcune orche, avvistate mentre cacciavano stenelle.
Il consuntivo degli avvistamenti di cetacei dell’anno passato è comunque lusinghiero. Secondo la fondazione CIMA nel 2013 sono stati avvistati nelle nostre acque oltre 700 cetacei. Il maggior numero di avvistamenti riguarda la stenella, con 345 “contatti” visivi, ma desta sorpresa che subito dopo è la balenottera, ovvero il più grande mammifero del Mediterraneo, ad essere presente: ben 332 avvistamenti dalle navi gialle della Corsica Ferries. Ben più rari gli avvistamenti di capodogli, ovvero dei grandi cetacei carnivori che si nutrono specialmente di calamari di profondità: ne sono stati avvistati 16, ma l’elemento significativo è che in alcuni casi erano accompagnati da cuccioli. Il che significa che con tutte le sue problematiche, il santuario Pelagos è ancora vivo e vitale. E conferma che la sua protezione dall’eccesso di impatto umano è indispensabile per conservare alcune delle specie più spettacolari e anche ecologicamente significative dell’intero pianeta.
A.F.

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Pubblicato il
26 Febbraio 2014

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